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venerdì 12 febbraio 2016

Raccolta firme parte il 2 aprile

Il Consiglio Direttivo del Comitato per il SI nei due referendum abrogativi relativi alla legge 6 maggio 2015 n.52 (il cd. Italicum) si è riunito in numero legale, con la Presidenza di Massimo Villone, il 12 febbraio 2016, assumendo alcune decisioni e orientamenti che qui di seguito vengono riportati in maniera sintetica.

  1. Si è formalmente deciso tramite votazione la raccolta delle firme – per legge almeno 500mila, circa 600mila per stare in zona sicurezza - sui due quesiti depositati, con una sola astensione, e il loro inizio a partire dal 2 aprile (come è noto le firme vanno raccolte entro un arco di tre mesi).
  2. Si è deciso di cooptare nel Consiglio, Luciano Guerzoni in rappresentanza dell’ANPI che aveva precedentemente aderito, con decisione dei propri organismi dirigenti, sia alla campagna per No alla revisione costituzionale, sia a quella per l’abrogazione dell’Italicum.
  3. Il Consiglio ha deciso di nominare nell’esecutivo Mauro Beschi con funzioni di responsabilità organizzativa.
  4. Ha invitato il tesoriere, Antonello Falomi, ad attivarsi per il  reperimento delle risorse necessarie per la campagna referendaria, in rapporto di campartecipazione con i comitati territoriali.
  5. Il Consiglio ha deciso, con apposito gruppo di lavoro, di redigere delle Linee guida – che saranno pronte nel giro di una settimana – per aiutare la costituzione dei comitati locali. Questi dovranno svolgere sia la funzione di sostegno al NO al referendum “confermativo” (in realtà oppositivo) alla revisione costituzionale; sia di sostegno alla raccolta delle firme contro l’Italicum, il cui referendum si terrà nel 2017 secondo i tempi previsti dalla attuale legislazione in materia. Questo per sottolineare la strettissima connessione tra le due campagne.
  6. Tali comitati avranno preferibilmente un area di riferimento provinciale o comunale – non regionale – e costruiti in modo da raccogliere la massima presenza possibile attiva di cittadini senza distinzione di appartenenza politica. Naturalmente si deve tenere conto che anche le forze di opposizione di destra hanno costituito un loro comitato per il No alla revisione costituzionale che presumibilmente avrà proprie articolazioni territoriali. Per cui il rischio di una commistione dovrebbe essere eliminato alla radice. Cosa opportuna vista la diversità delle motivazioni di merito.
  7. I Comitati locali dovranno essere riconosciuti dal Consiglio direttivo, il quale concederà ad essi l’utilizzo del Logo, da usare per tutte le forme di comunicazioni congrue con le finalità della campagna, attualmente in via di definizione grafica. Per la Costituzione dei comitati locali non sono necessarie – pur non volendole escludere – procedure particolari, quali ad esempio la costituzione a fronte di un notaio.
  8. Le caratteristiche del Logo tengono conto del fatto che il referendum “confermativo” sulla revisione costituzionale, viene temporalmente prima di quello abrogativo sull’Italicum. Per questa ragione, in base a ovvii criteri comunicativi, nel Logo sarà scritto NO all’Italicum, per evitare confusioni fra No e Sì che sarebbero letali, e solamente una volta celebrato il referendum costituzionale e indetto quello abrogativo sull’Italicum verrà ridefinito attorno alla parola SI
  9. Il Consiglio ha infine deliberato di organizzare un incontro nazionale dei rappresentanti dei comitati locali che si prevede di potere tenere a Roma il 4 Marzo.
  10. Oltre alle già citate e formalizzate cariche di tesoriere, di cassiere, di segretario responsabile dell’organizzazione, il Comitato ha deciso di dotarsi di gruppi di lavoro che concernono: l’Organizzazione e i rapporti con i comitati locali sui territori; la Comunicazione e i Rapporti con la stampa e i mass-media; l’elaborazione di Materiali di formazione e informazione, Vademecum per i comitati locali; Gestione di segreteria dei due Comitati (quello per il NO alla revisione costituzionale presieduto da Alessandro Pace, con presidenza onoraria di Vladimiro Zagrebelsky e quello per il SI all’abrogazione dell’Italicum presieduto da Massimo Villone, con presidenza onoraria di Stefano Rodotà); i Portavoce. Ogni gruppo deciderà le proprie modalità di funzionamento e sarà supportato da uno staff seppure ridotto all’essenziale vista l’assoluta scarsità di risorse economiche.

Il Consiglio Direttivo ha inoltre deciso di intensificare i rapporti con i soggetti sindacali e sociali portatori di esigenze di referendum sui temi sociali, al fine di trovare la massima coordinazione possibile, organizzativa, logistica e temporale, per la raccolta delle firme nella prossima primavera.

Alfonso Gianni


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