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mercoledì 28 febbraio 2018

Appello al voto del Coordinamento nazionale per la Democrazia Costituzionale




Roma, 27 febbraio 2018

Con il voto del 4 marzo finisce una legislatura da archiviare come una delle peggiori della storia della Repubblica. Ci si sorprende della transumanza di parlamentari da una parte all'altra, ma se i parlamentari venissero scelti dai cittadini e non nominati dai capi partito questo fenomeno non ci sarebbe.
Dall'entrata in vigore del Porcellum si sono susseguite tre legislature, una peggio dell'altra. Purtroppo anche quella che sta per iniziare avrà parlamentari eletti con una pessima legge elettorale, approvata a scatola chiusa con ben 8 voti di fiducia, che ha imposto di nuovo l'elezione dei parlamentari sulla base della fedeltà ai capi impedendo ai cittadini di sceglierli.

Eppure il tentativo di manomettere la Costituzione, con metodi e contenuti stravolgenti della Costituzione del 1947, si è infranto sul voto dei cittadini che il 4 dicembre 2016 al 60 % hanno detto No. Il governo pensava di ottenere un plebiscito e invece ha perso clamorosamente.

Ritorna, tuttavia, in molti programmi elettorali la volontà di non tenere in considerazione la volontà popolare espressa con il voto del 4 dicembre. Per questo, pur comprendendo la sfiducia ed il disagio di fronte alla crisi di una politica e di una classe dirigente, non è tempo di stare alla finestra: il colpo di mano realizzato nel 2012 con la riforma dell’art. 81 potrebbe ripetersi se non ci sarà in Parlamento il massimo numero possibile di parlamentari fedeli alla Costituzione. L'astensione può solo agevolare i responsabili del tentativo di manomettere la Costituzione e dell'approvazione di questa legge elettorale. 

Il Coordinamento invita gli elettori e le elettrici a non votare i partiti e i parlamentari che hanno tentato di manomettere la Costituzione e approvato questa legge elettorale.

Chi ha voluto questa legge elettorale si è reso responsabile di una grave ferita democratica, mentre oggi è prioritario superare l'abisso di sfiducia tra rappresentanti e rappresentati, che rischia di diventare una vera e propria delegittimazione dell'istituto parlamentare, centrale nella nostra Costituzione.
Questi apprendisti stregoni rischiano di far fare un salto all'indietro alla democrazia del nostro paese come delineata nella Costituzione, aprendo la strada a nuove tentazioni revisioniste come, ad esempio, una delle diverse forme di presidenzialismo, di cui la destra parla apertamente.

Dobbiamo utilizzare tutti gli spazi democratici per modificare in profondità questo sistema elettorale: ricorrendo alla Corte costituzionale, promuovendo la proposta di legge elettorale di iniziativa popolare su cui è iniziata la raccolta delle firme e che verrà presentata entro l'estate al Senato, usando lo spazio del nuovo regolamento che obbliga a esaminare entro tre mesi le leggi di iniziativa popolare, infine - se non resteranno alternative - ricorrendo al referendum per abrogare la sostanza di questa legge.

Il Coordinamento per la democrazia costituzionale, erede del Comitato per il No, chiede il sostegno dei cittadini alla campagna forte e serrata già iniziata per raccogliere le firme necessarie a sostegno di tre proposte di iniziativa popolare: nuova legge elettorale proporzionale con parlamentari scelti dai cittadini, modifica dell'art 81 della Costituzione per eliminare l'obbligo del pareggio di bilancio e per la salvaguardia dei diritti fondamentali, una vasta riforma della scuola cambiando radicalmente la legge 107.

Inoltre il coordinamento è impegnato ad affermare i valori della Costituzione, puntando a ribaltare scelte sbagliate come l'ulteriore tentativo di svuotare l'articolo 11 (l'Italia ripudia la guerra) e ribadendo una netta discriminante antifascista che è fondamento della nostra Costituzione e della nostra democrazia nata dalla Resistenza.

giovedì 22 febbraio 2018

Appello a 4.230.000 elettrici ed elettori



TU, proprio TU:

nel 2014 non hai neanche votato. E magari neanche nel 2013.

Ma il 4 dicembre 2016 hai fatto la strada fino al seggio per dire un rotondo NO allo stravolgimento della nostra Costituzione.

Grazie.

Siete in QUATTRO MILIONI e 253.000, e avete dato un contributo determinante ad affossare l’ultimo tentativo di rendere autoritaria la nostra Repubblica.

Ma la maggioranza del Parlamento, eletta grazie ad una legge incostituzionale, ha continuato ad approvare leggi elettorali che limitano la sovranità degli elettori via via che la Corte Costituzionale le cancellava.

Sono 12 anni che votiamo con leggi incostituzionali, studiate per dare al "vincitore" il controllo totale sia sul Parlamento che sul Governo. Vogliono azzerare la nostra sovranità per ottenere un potere senza controllo.

FERMIAMOLI.

Il 4 marzo 2018 andiamo a votare. E votiamo CONTRO di loro:

NON VOTIAMO le forze politiche che hanno tentato gli stravolgimenti costituzionali (governo Berlusconi nel 2006, governo Renzi nel 2016) rifiutati dagli elettori nei successivi referendum. Sono le stesse forze politiche che hanno approvato tre leggi elettorali incostituzionali di fila: "porcellum", "italikum" e la legge con cui voteremo.

Sulla scheda elettorale ne troveremo anche altre. Preferiamo quelle che hanno inserito, nel programma, rispetto e attuazione della Costituzione.

Il 4 marzo 2018 dovremo votare di nuovo con una legge incostituzionale.

Usiamola perché si diano la zappa sui piedi.




Questo volantino è scaricabile in formato stampabile QUI
https://sites.google.com/site/difendiamocostituzionetrieste/home/documentiistituzionali/Appello4marzo.pdf?attredirects=0&d=1

domenica 18 febbraio 2018

Lettera aperta alle candidate e ai candidati al Parlamento




Alle Candidate e ai Candidati al Parlamento
nelle elezioni Politiche del 4 marzo 2018

Egregia candidata, egregio candidato,

lo scrivente Comitato a difesa della Costituzione di Trieste, insieme a più di 500 altri Comitati locali confratelli, negli ultimi due anni ha partecipato alla campagna per il NO, che il 4 dicembre 2016 ha riportato alle urne 4.230.000 elettori che non avevano votato alle Europee del 2014; e sostenuto l’azione dei giuristi che, con i loro ricorsi, hanno fatto sì che la Corte Costituzionale si pronunciasse su “porcellum” e “italicum”, con sentenze di illegittimità.

La nostra Costituzione, oltre ai tentativi di stravolgimento del 2006 e del 2016, ed alla violazione di leggi poi dichiarate incostituzionali - ma che prima della pronuncia della Corte sono state applicate con effetti perversi - soffre anche del fatto che molti suoi articoli qualificanti, ad oltre settant’anni dalla sua promulgazione, sono stati attuati solo parzialmente, se non per nulla, dalla legislazione ordinaria.

Chi di Voi verrà eletto al Parlamento avrà la possibilità di proporre e votare provvedimenti che correggano storture e inadempienze. Per questo è importante che i cittadini elettori possano conoscere gli impegni in merito, vostri personali, e delle vostre forze politiche di riferimento.

In calce alla presente ne trovate un elenco sintetico (e certamente non esaustivo), accompagnato da domande cui vi preghiamo di rispondere in tempo ragionevolmente utile (entro il 25 febbraio), in modo che noi si possa darne puntuale pubblica informazione, prima del voto, con una conferenza stampa di cui vi avviseremo.


P.S. Per vostra comodità, alleghiamo anche un documento in cui la situazione attuale sui temi affrontati, ed i motivi per cui va considerata una stortura da correggere, viene analizzata in maggior dettaglio.



Comitato per la Difesa della Costituzione
c/o ANPI, largo Barriera Vecchia 15 – Trieste
indirizzo e-mail: comunicatidifesacostituzionets@gmail.com
sito web: http://comitatodifesacostituzionetrieste.blogspot.it/

Scarica la lettera ai candidati con le domande poste ed il documento accompagnatore.