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lunedì 2 dicembre 2013

Appello dei promotori la manifestazione del 12 ottobre


Il momento politico che viviamo ci induce a riprendere il cammino iniziato con la manifestazione del 12 ottobre “La via maestra” e a denunciare ora un’urgenza e un’indecenza.

L’urgenza è la riforma elettorale, per il ripristino di accettabili condizioni democratiche in vista del rinnovo, con nuove regole, di un parlamento delegittimato da una legge a giudizio unanime incostituzionale, offensiva della sovranità degli elettori e funzionale all’autoconservazione di una classe politica screditata.

L’indecenza è l’insistenza su una riforma della Costituzione che si vorrebbe attuare attraverso un’anomala procedura innescata per modificare, a tappe forzate, l’intero impianto dei poteri costituzionali. In un momento di debolezza delle forze politiche e di loro chiusura autoreferenziale, qualunque minima prudenza e saggezza democratica dovrebbero indurre a riaprire eventualmente la questione solo in presenza d’un Parlamento rinnovato e rilegittimato.

Chiediamo a tutti coloro che condividono le nostre preoccupazioni di sostenere questo appello.

Sandra Bonsanti,
Lorenza Carlassare,
Don Luigi Ciottti,
Maurizio Landini,
Stefano Rodotà
Gustavo Zagrebelsky

mercoledì 13 novembre 2013

Lettera ai senatori di Trieste

la lettera spedita ai parlamentari di Trieste dal Comitato per la difesa della Costituzione ( c/o Multicultura center, via Valdirivo 30 - 338 1652364 ) in merito al voto sul processo di riforma della Costituzione - A Ettore Rosato, Sandra Savino, Aris Prodani, Tamara Blazina, Lorenzo Battista e Francesco Russo:

Egregi Deputati e Senatori,

scriviamo a nome del Comitato per la Difesa della Costituzione per chiedere : ai senatori come abbiano votato nei due passaggi in Aula del disegno di legge di revisione della Costituzione; e ai Deputati come abbiano votato e - soprattutto - come intendano votare nell'ultimo passaggio, previsto per dicembre.

sabato 12 ottobre 2013

La manifestazione di Roma

Il corteo è partito. Contro ogni riforma della Costituzione che riduca ulteriormente la democrazia in questo paese è per applicare la nostra Carta garantendo diritti sanciti dalla Costituzione e rimasti disattesi


Don Ciotti: "siate sempre eretici,ricercate la verità che è più importante della verità stessa, rifiutate il cinismo e l'ipocrisia di chi dice NOI ma pensa IO. Eretico è chi si ribella alle ingiustizie e al sonno delle coscienze. Siate sempre eretici!" ‪#‎12ott‬ ‪#‎laviamaestra‬


Landini "È il capitalismo finanziario che è un contrasto con la Costituzione, non la Costituzione ad essere in contrasto con l'economia" ‪#‎12ott‬ ‪#‎laviamaestra‬

Rodotà: "siamo all'azzeramento della politica. La politica dovrebbe invece essere capacità di visione lunga. Di seguire la via maestra e al tempo stesso dare risposte concrete a chi quotidianamente vive il dramma della povertà cui la politica non sa rispondere da tanto, troppo tempo. Non siamo qui per fondare un partitino, ma per riaprire uno spazio politico, per fare massa critica davanti a una situazione estremamente pericolosa per la democrazia. Per riuscirci serve l'impegno di tutti, vostro prima che di noi cinque promotori, sono molto felice stasera, non pensavo raggiunta questa età una occasione così bella. Se abbiamo avuto il coraggio di fare scelte anche così azzardate come quella di indire questa manifestazione è perché avevamo la speranza, ben riposta, che questa giornata sarebbe stata una grande giornata di mobilitazione e soprattutto l'inizio di un cammino comune" #‎12ott‬ ‪#‎laviamaestra‬

Zagrebelsky: ci chiedono se la Costituzione sia adatta a governare, noi chiediamo se loro sono adatti a governare... Il nostro paese non ha bisogno di salvatori, ha bisogno dell'impegno di tutti #‎12ott‬ ‪#‎laviamaestra‬

martedì 8 ottobre 2013

Conferenza e poi a Roma in difesa della Costituzione

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2013/10/08/news/conferenza-e-poi-a-roma-in-difesa-della-costituzione-1.7889076

Si parlerà di Costituzione, «per difenderla», domani all'Università. Su iniziativa del Comitato triestino per la difesa della Costituzione, alle 17.30 nell'aula H4 (pianterreno) della Scuola superiore di Lingue moderne per interpreti e traduttori di via Filzi 14 interverranno Mauro Barberis e Paolo Giangaspero, entrambi docenti dell'Ateneo.
«Siamo preoccupati - ha detto Luciano Ferluga, portavoce del Comitato triestino - anche perché i nostri pubblici amministratori locali si sono scordati di celebrare il 25 luglio e l'8 settembre, due date storiche. Questo è un fattore che dimostra un generale disinteresse sul tema della tutela della principale legge del nostro Paese. Le forze politiche non possono fare così, per questo ci siamo attivati».
«Come Fiom - ha detto Stefano Borini, segretario provinciale della sigla sindacale che ha aderito all’iniziativa di domani - andremo sabato a Roma dov’è prevista la manifestazione intitolata “Costituzione: la Via Maestra”, giacché chi vuole modificare la Costituzione lo fa perché vuole indebolire i diritti che in essa sono sanciti. Chiediamo perciò che le forze politiche intervengano. Non si può alterare un sistema creato per garantire tutti, in particolare nel mondo del lavoro – così Borini – e soprattutto non si può usare la crisi per scopi beceri come questo. Non vogliamo si vada a stabilizzare la precarietà».
Alessandro Capuzzo, anch’egli del Comitato, ha sottolineato l’importanza dell’appuntamento di domani. Sabato dalle 16.30 alle 18.30 in piazza della Borsa si terrà un banchetto informativo con collegamento
in diretta con Roma per seguire la manifestazione cui hanno garantito la loro adesione anche Rifondazione comunista e Federazione della sinistra: «La modifica della Costituzione – ha detto Peter Behrens di Rc - é un fatto importate che forse la gente non sente come dovrebbe». (u.s.)

lunedì 7 ottobre 2013

Resoconto della conferenza stampa di oggi al caffè Tommaseo

INCONTRO PUBBLICO COI PROFESSORI BARBERIS E GIANGASPERO MERCOLEDI 9 OTTOBRE

PARTECIPAZIONE ALLA MANIFESTAZIONE ROMANA "LA VIA MAESTRA" SABATO 12 OTTOBRE

E PRESIDIO A TRIESTE IN PIAZZA DELLA BORSA...

Sono state presentate oggi al caffè Tommaseo le iniziative programmate nei prossimi giorni dal Comitato per la Difesa della Costituzione fra Trieste e Roma. 

Mercoledì 9 ottobre alle 17.30 presso la sede universitaria SSLMIT di via Filzi 14 in aula H4, i professori Mauro Barberis (Filosofia del diritto) e Paolo Giangaspero (Diritto costituzionale) terranno una conferenza divulgativa sul tema; mentre sabato 12 un pullman di triestini partirà per la manifestazione nazionale "Costituzione: La Via Maestra", convocata sulla base dell'appello di Stefano Rodotà, don Luigi Ciotti, Lorenza Carlassare, Maurizio Landini e Gustavo Zagrebelski, che sul Fatto quotidiano ha raccolto più di 500.000 adesioni. Contemporaneamente un presidio, in collegamento diretto con la manifestazione romana, si terrà in città il 12 ottobre alle 16.30 in piazza della Borsa.

Questi i contatti per il pullman di partecipazione all’evento: Danilo Mezgec (Alternativa) tel. 3451803079 email bus12ottobre@gmail.com - Erika Innendorfer (FIOM) tel. 3478353061 email einnendo@yahoo.it. Le prenotazioni verranno raccolte anche durante la conferenza di mercoledi 9 dalle 17.30 alle 19.30 in via Filzi 14.

La Costituzione è la legge fondamentale dello Stato a cui cittadini ed istituzioni devono adeguare ogni proprio comportamento. Da anni è iniziata una progressiva modificazione del testo approvato nel 1947, ed ultimamente le pressioni per demolirne altre parti sono aumentate. L’ultima iniziativa presa dal Governo d'accordo con la Presidenza della Repubblica, è la costituzione del gruppo di “35 saggi” insediato nel giugno di quest’anno. Quali siano mandato, durata ed argomenti posti alla valutazione di questi “saggi” non è ancora dato sapere.

Il Comitato triestino per la difesa della Costituzione contribuisce alla manifestazione indetta con l'appello “La via maestra”, organizzando un incontro con due emeriti professori universitari: Mauro Barberis - noto anche per il blog sul sito del Fatto quotidiano - e Paolo Giangaspero, ex preside di facoltà a Giurisprudenza. Per permettere ai cittadini interessati di essere informati in merito e capire cosa può cambiare nella vita di ognuno. Si ritiene diritto di tutti potersi esprimere a ragion veduta; specialmente se le modifiche dovessero essere confermate da un referendum come da più parti viene richiesto.

Per il Comitato per la Difesa della Costituzione di Trieste, Luciano Ferluga
info 338 2118453 no sms - email comitatodifesacostituzione.ts@gmail.com

domenica 8 settembre 2013

La via Maestra - in difesa della Costituzione

La via maestra
Il documento in difesa della Costituzione firmato da Lorenza Carlassare, Don Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky

1. Di fronte alle miserie, alle ambizioni personali e alle rivalità di gruppi spacciate per affari di Stato, invitiamo i cittadini a non farsi distrarre. Li invitiamo a interrogarsi sui grandi problemi della nostra società e a riscoprire la politica e la sua bussola: la Costituzione. La dignità delle persone, la giustizia sociale e la solidarietà verso i deboli e gli emarginati, la legalità e l’abolizione dei privilegi, l’equità nella distribuzione dei pesi e dei sacrifici imposti dalla crisi economica, la speranza di libertà, lavoro e cultura per le giovani generazioni, la giustizia e la democrazia in Europa, la pace: questo sta nella Costituzione. La difesa della Costituzione non è uno stanco richiamo a un testo scritto tanti anni fa. Non è un assurdo atteggiamento conservatore, superato dai tempi. Non abbiamo forse, oggi più che mai, nella vita d’ogni giorno di tante persone, bisogno di dignità, legalità, giustizia, libertà? Non abbiamo bisogno di politica orientata alla Costituzione? Non abbiamo bisogno d’una profonda rigenerazione bonificante nel nome dei principi e della partecipazione democratica ch’essa sancisce?

Invece, si è fatta strada, non per caso e non innocentemente, l’idea che questa Costituzione sia superata; che essa impedisca l’ammodernamento del nostro Paese; che i diritti individuali e collettivi siano un freno allo sviluppo economico; che la solidarietà sia parola vuota; che i drammi e la disperazione di individui e famiglie siano un prezzo inevitabile da pagare; che la partecipazione politica e il Parlamento siano ostacoli; che il governo debba essere solo efficienza della politica economica al servizio degli investitori; che la vera costituzione sia, dunque, un’altra: sia il Diktat dei mercati al quale tutto il resto deve subordinarsi. In una parola: s’è fatta strada l’idea che la democrazia abbia fatto il suo tempo e che si sia ormai in un tempo post-democratico: il tempo della sostituzione del governo della “tecnica” economico-finanziaria al governo della “politica” democratica. Così, si spiegano le “ineludibili riforme” - come sono state definite - , ineludibili per passare da una costituzione all’altra.

La difesa della Costituzione è dunque innanzitutto la promozione di un’idea di società, divergente da quella di coloro che hanno operato finora tacitamente per svuotarla e, ora, operano per manometterla formalmente. È un impegno, al tempo stesso, culturale e politico che richiede sia messa in chiaro la natura della posta in gioco e che si riuniscano quante più forze è possibile raggiungere e mobilitare. Non è la difesa d’un passato che non può ritornare, ma un programma per un futuro da costruire in Italia e in Europa.

2. Eppure, per quanto si sia fatto per espungerla dal discorso politico ufficiale, nel quale la si evocava solo per la volontà di cambiarla, la Costituzione in questi anni è stata ben viva. Oggi, ci accorgiamo dell’attualità di quell’articolo 1 della Costituzione che pone il lavoro alla base, a fondamento della democrazia: un articolo a lungo svalutato o sbeffeggiato come espressione di vuota ideologia. Oggi, riscopriamo il valore dell’uguaglianza, come esigenza di giustizia e forza di coesione sociale, secondo la proclamazione dell’art. 3 della Costituzione: un articolo a lungo considerato un’anticaglia e sostituito dall’elogio della disuguaglianza e dell’illimitata competizione nella scala sociale. Oggi, la dignità della persona e l’inviolabilità dei suoi diritti fondamentali, proclamate dall’art. 2 della Costituzione, rappresentano la difesa contro la mercificazione della vita degli esseri umani, secondo le “naturali” leggi del mercato. Oggi, il dovere tributario e l’equità fiscale, secondo il criterio della progressività alla partecipazione alle spese pubbliche, proclamato dall’art. 53 della Costituzione, si dimostra essere un caposaldo essenziale d’ogni possibile legame di cittadinanza, dopo tanti anni di tolleranza, se non addirittura di giustificazione ed elogio, dell’evasione fiscale. Ecco, con qualche esempio, che cosa è l’idea di società giusta che la Costituzione ci indica.

Negli ultimi anni, la difesa di diritti essenziali, come quelli alla gestione dei beni comuni, alla garanzia dei diritti sindacali, alla protezione della maternità, all’autodeterminazione delle persone nei momenti critici dell’esistenza, è avvenuta in nome della Costituzione, più nelle aule dei tribunali che in quelle parlamentari; più nelle mobilitazioni popolari che nelle iniziative legislative e di governo. Anzi, possiamo costatare che la Costituzione, quanto più la si è ignorata in alto, tanto più è divenuta punto di riferimento di tante persone, movimenti, associazioni nella società civile. Tra i più giovani, i discorsi di politica suonano sempre più freddi; i discorsi di Costituzione, sempre più caldi, come bene sanno coloro che frequentano le aule scolastiche. Nel nome della Costituzione, ci si accorge che è possibile parlare e intendersi politicamente in un senso più ampio, più elevato e lungimirante di quanto non si faccia abitualmente nel linguaggio della politica d’ogni giorno.

In breve: mentre lo spazio pubblico ufficiale si perdeva in un gioco di potere sempre più insensato e si svuotava di senso costituzionale, ad esso è venuto affiancandosi uno spazio pubblico informale più largo, occupato da forze spontanee. Strade e piazze hanno offerto straordinarie opportunità d’incontro e di riconoscimento reciproco. Devono continuare ad esserlo, perché lì la novità politica ha assunto forza e capacità di comunicazione; lì si sono superati, per qualche momento, l’isolamento e la solitudine; lì si è immaginata una società diversa. Lì, la parola della Costituzione è risuonata del tutto naturalmente.

3. C’è dunque una grande forza politica e civile, latente nella nostra società. La sua caratteristica è stata, finora la sua dispersione in tanti rivoli e momenti che non ha consentito di farsi valere come avrebbe potuto, sulle politiche ufficiali. Si pone oggi con urgenza, tanto maggiore quanto più procede il tentativo di cambiare la Costituzione in senso meramente efficientistico-aziendalistico (il presidenzialismo è la punta dell’iceberg!), l’esigenza di raccogliere, coordinare e potenziare il bisogno e la volontà di Costituzione che sono diffusi, consapevolmente e, spesso, inconsapevolmente, nel nostro Paese, alle prese con la crisi politica ed economica e con la devastazione sociale che ne consegue.

Anche noi abbiamo le nostre “ineludibili riforme”. Ma, sono quelle che servono per attuare la Costituzione, non per cambiarla.