La separazione delle carriere è uno specchietto
per allodole: di fatto già c'è.
Il vero cuore della riforma Nordio della Giustizia è la limitazione della
libertà d'azione del Pubblico Ministero. Basta un articolo:
L'art. 112 Cost. oggi recita: "Il pubblico
ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale."
La riforma lo modifica così: "L’ufficio del pubblico ministero
ha l’obbligo di esercitare l’azione penale secondo i criteri
stabiliti dalla legge."
Cioè, basterà una legge ordinaria per dare ai PM
indicazioni obbligatorie su quali reati perseguire
prioritariamente (forse blocco stradale e immigrazione
clandestina?) e quali invece trascurare in attesa della
prescrizione (forse corruzione e concussione).
Una modifica più sottile riguarda lo
stravolgimento dell'attuale Consiglio Superiore della
Magistratura, che verrà smembrato in tre componenti: un CSM per
i Pubblici Ministeri, uno per la Magistratura Giudicante, e una
Commissione Disciplinare. In tutt'e tre queste componenti, i
membri "laici", eletti dal Parlamento in seduta comune, e fra i
quali dev'essere eletto il vicepresidente di diritto (cioè, per
prassi, il presidente di fatto), non saranno più 1/3, ma la
metà. Per di più, i componenti togati, eletti dei
magistrati, non saranno più eletti fra tutti i magistrati
ordinari facenti parte delle varie categorie, ma da una rosa di
"eleggibili" determinata per sorteggio, per le cui modalità e
limiti numerici la riforma rinvia ad una futura legge
ordinaria.
Di fatto, questi organismi verranno messi sotto il controllo
della maggioranza parlamentare, ossia del Governo. E quale
PM oserà non seguire le indicazioni del Governo in carica, anche
quelle solo suggerite, senza esplicitarle in una legge, sapendo
che le sue valutazioni, promozioni e trasferimenti verranno
decise da un organo controllato dalla maggioranza parlamentare?
Il NO al referendum sulla legge Nordio può
bloccare questo stravolgimento della Costituzione ed è un
modo per riportare a votare tanti cittadini, perché in questa
occasione il voto di ciascuno vale e decide. Un referendum
costituzionale è valido con qualunque numero di votanti. Chi
vota decide.
I tempi non sono larghissimi: si voterà, presumibilmente, a fine
Marzo 2026.
- o -
Per questo, il 9 dicembre si è svolta l’Assemblea per la definizione del
COMITATO PER IL NO al referendum sulla controriforma della
giustizia Nordio, cui hanno partecipato, a partire dalla Via
Maestra, molte Associazioni, Movimenti e personalità giuridiche.
Presidente del Comitato è stato designato dall'Assemblea
Giovanni Bachelet, figlio di Vittorio assassinato dalle Brigate
Rosse, già deputato e docente di Fisica della Materia alla
Sapienza.
Dopo le festività verrà organizzata una grande Assemblea
nazionale a Roma per il lancio della campagna referendaria
(probabilmente per il 10 gennaio). Al più presto si produrranno
materiali di informazione ed il Logo del Comitato.
E' stato chiesto che già da ora, in tutti i territori, si dia luogo
ad iniziative per costituire ovunque possibile i Comitati per
il NO locali.
A Trieste lo stiamo costruendo.
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