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giovedì 15 dicembre 2016

Nessun "rompete le righe"

Comunicato

Comitato per il No nel referendum costituzionale



Comitato contro l'Italicum




I Comitati direttivi dei Comitati per il No nel referendum costituzionale e contro l'Italicum riuniti congiuntamente il 14 dicembre a Roma hanno espresso un forte ringraziamento alle elettrici e agli elettori che con la loro partecipazione straordinaria, al di sopra di ogni previsione, hanno consentito una vittoria del No, contro le deformazioni della Costituzione del governo Renzi.

Lo straordinario risultato nel referendum del 4 dicembre non solo ha bocciato la deformazione della Costituzione proposta dalla Renzi-Boschi ma ha reso inservibile la legge elettorale ipermaggioritaria per la Camera (Italicum), che per di più è in attesa del giudizio della Corte dopo le istanze degli avvocati del nostro Comitato che ne hanno denunciato l'incostituzionalità in punti fondamentali.


L'affluenza al voto del 4 dicembre è un fatto politico di grande forza che inverte la tendenza all'astensione e che conferma che elettrici ed elettori hanno ben compreso la posta in gioco e hanno deciso di partecipare al voto bocciando le modifiche costituzionali del governo. Ha votato il 70% degli aventi diritto, in controtendenza con le recenti consultazioni, confermando che gli elettori quando sanno di poter contribuire a decidere partecipano e votano.  


Per di più questo conferma che la Costituzione non è affatto lontana dall'attenzione dei cittadini, che invece si sono dimostrati ben consapevoli della sua importanza a garanzia della convivenza civile nel nostro paese, della qualità della nostra democrazia, dell'attuazione effettiva di diritti fondamentali (lavoro, salute, istruzione, ecc.) in essa ben descritti e per la cui attuazione occorrono assetti istituzionali e modalità decisionali coerenti con gli obiettivi.


Chi pensava che aumentando il numero dei votanti avrebbe vinto il Si ha sbagliato i suoi conti. Gli elettori hanno votato in tanti per bocciare a stragrande maggioranza la deformazione della Costituzione voluta dalla Renzi- Boschi, smentendo questa predizione, che in sostanza giudicava gli elettori immaturi. Il movimento referendario ha sempre chiesto agli elettori di andare a votare, ritenendo che il voto sia anzitutto una prova di maturità e di democrazia e ha sempre avuto fiducia negli elettori, nella convinzione che convincere astenuti ed indecisi a votare è in sé un contributo importante alla partecipazione democratica. Questo i Comitati referendari lo rivendicano con orgoglio.

 
Il voto non lascia dubbi, il No ha stravinto. Dal 4 dicembre scorso chiunque proporrà modifiche della Costituzione dovrà prestare grande attenzione alla loro coerenza con lo spirito e l'impianto della nostra Carta fondamentale, che non può e non deve essere stravolta nei principi fondamentali. Inoltre in futuro dovranno essere sottoposte agli elettori solo proposte chiare, mettendoli in grado di scegliere, senza i confusi imbrogli contenuti nella deformazione Renzi- Boschi. 


Ora occorre continuare non solo con la vigilanza sul rispetto dell'esito del voto, ma anche un impegno a sostegno delle iniziative referendarie promosse sul lavoro. Rivendichiamo il diritto di Comitati come il nostro, che sono rappresentanti dei cittadini e da essi partecipati (oggi sono circa 750 i nostri comitati territoriali) di essere ascoltati e messi in condizione di fare circolare le loro opinioni. 


I direttivi proporranno alla prossima assemblea nazionale dei comitati locali che si svolgerà il 21 gennaio a Roma di mantenere attivo e vitale il movimento che si è creato durante la campagna referendaria come insieme di cittadini che vogliono fare sentire la loro voce e pesare nelle scelte. 

 
Cittadini protagonisti, senza alcuna tentazione di trasformarsi in partito, che hanno l’obiettivo di fare crescere la partecipazione, di contrastare il tentativo di ridurre gli spazi di democrazia di cui lo stravolgimento della Costituzione era un tentativo per fortuna respinto dalla vittoria del No. 

E' tuttora in atto un tentativo mediatico strumentale, presente durante tutta la campagna elettorale, di ignorare i Comitati di cittadini, di schiacciare il No sui partiti, perfino quando la loro presenza è stata irrilevante o tardiva nella campagna referendaria. E' una lettura del referendum e della vittoria del No sbagliata e spesso strumentale che vuole nascondere il ruolo dei cittadini protagonisti del risultato, che ignora il grande ruolo non solo dei Comitati ma anche dell'Anpi, dei sindacati confederali e di base e di altre importanti associazioni e dei giovani delle donne e dei cittadini del Mezzogiorno. Questa lettura ha l’obiettivo di oscurare le rappresentanze dei cittadini come del resto è già stato fatto per mesi, con una vera e propria discriminazione, in assenza di una reazione vera dell'Agcom.


Per questo faremo sentire in tutti i modi possibili la nostra opinione sul futuro della legge elettorale, che deve essere una svolta di sostanza rispetto non solo al Porcellum ma anche all'Italicum che ne è l'erede. 


L’Italicum è una legge elettorale di cui i Comitati referendari hanno promosso l'abolizione e l'incostituzionalità. La nuova legge elettorale deve avere questi capisaldi: rispetto dei principi fondamentali della Costituzione, scelta degli eletti da parte degli elettori, rappresentanza proporzionale perchè il voto dei cittadini deve avere lo stesso peso. Al fine di elaborare una proposta dei Comitati referendari per la legge elettorale, comprendente modifiche al voto degli italiani all'estero e garanzie per una vera parità di accesso all'informazione, i direttivi hanno costituito un gruppo di lavoro. 

Una legge elettorale coerente per Camera e Senato deve essere approvata rapidamente dal parlamento, che si deve assumere la responsabilità politica di consentire alle italiane e agli italiani di andare a votare appena possibile, per dare vita ad una rappresentanza parlamentare rinnovata e credibile. 


I direttivi ritengono necessario inoltre che avvalendosi delle competenze di tanti autorevoli costituzionalisti, magistrati, giuristi, cittadini si svolga con i tempi necessari una iniziativa di merito per l'attuazione della Costituzione e per identificare le singole modifiche necessarie a partire dall'articolo 81, la cui versione attuale è inaccettabile.


L'attività dei Comitati che si sono mobilitati per il referendum nei territori e nazionalmente proseguirà, accogliendo la richiesta corale che viene dai territori. 


Quindi non ci sarà nessun rompete le righe dei nostri Comitati nazionali e territoriali ma il proseguimento vigile, attento e combattivo dell'iniziativa nei prossimi mesi, per questo è convocata il 21 gennaio 2017 a Roma dalle 10 alle 17 l'assemblea nazionale.

Alfiero Grandi e Domenico Gallo

15/12/2016

venerdì 9 dicembre 2016

Il Comitato: cos'è, cos'ha fatto, cosa farà






Il Comitato a difesa della Costituzione di Trieste è composto da, e aperto a, cittadine e cittadini politicamente attivi - singolarmente o come esponenti di Organizzazioni politiche e sociali - di orientamenti politici e culturali anche molto diversi, che hanno in comune il riconoscersi nei valori della Repubblica Italiana codificati nella Costituzione antifascista del 22 dicembre 1947.

Il Comitato opera per la piena attuazione della Costituzione, e quando necessario per ostacolare tentativi di stravolgela.

Il Comitato non considera immodificabile la Costituzione oggi in vigore, ma ritiene che le eventuali modifiche debbano essere condivise da una larghissima maggioranza dei cittadini o di loro delegati pienamente rappresentativi, e non contraddire i principi fondamentali enunciati nella prima parte.


Il Comitato si è costituito nel 2013 per contrastare il tentativo (fallito) di derogare all'Articolo 138 sulle modifiche alla Costituzione, ed ha assunto la sua forma attuale di Comitato Locale del "Coordinamento Nazionale Democrazia Costituzionale" nel dicembre 2015, stringendosi attorno agli ex partigiani ancora in vita e alla loro associazione, l'ANPI, aperta anche a chi, più giovane, si impegna concretamente a contribuire in qualità di antifascista alla realizzazione e alla continuità nel tempo dei loro scopi: in particolare, "concorrere alla piena attuazione, nelle leggi e nel costume, della Costituzione Italiana", e "impedire il ritorno di qualsiasi forma di tirannia e di assolutismo".

Negli ultimi 12 mesi, il Comitato si è attivato per combattere:

 - il tentativo di far approvare modifiche alla Costituzione che, oltre ad essere stravolgenti per il diritto dei cittadini di votare le loro Camere, e squilibrate a favore del Potere Esecutivo, sarebbero stata pericolose per la Democrazia;

 - la legge elettorale - chiaramente incostituzionale - "Italicum", che assieme alle modifiche costituzionali avrebbe concretizzato il pericolo di involuzione antidemocratica.

Per questo, con oltre 600 Comitati confratelli sparsi in tutta Italia, ha organizzato manifestazioni, esposizione di manifesti e striscioni, distribuzione di volantini, raccolta di firme, discussioni nelle piazze e nelle piazze telematiche, conferenze, dibattiti pubblici fra sostenitori del sì e del no; per esporre pacatamente, in modo rigoroso e comprensibile, i valori costituzionali, e i rischi insiti nella riforma e nella legge elettorale, a tutti i Cittadini, con particolare attenzione alle fasce più giovani, che abbiamo trovato interessate e attente.

Il tentativo di snaturare la nostra Costituzione è stato sventato dal travolgente voto popolare del 4 dicembre 2016.

Ma il Comitato ritiene che, nonostante la batosta, chi vi ha interesse ritenterà ancora in futuro, in altre forme ed in momenti più favorevoli.

Resta inoltre il bisogno di una legge elettorale rispettosa dei principi fondamentali della Costituzione: scelta degli eletti da parte degli elettori, voto uguale per tutti i cittadini e quindi senza premi di maggioranza tali da contraddire il principio di parità.

Restano anche irrisolti, dimenticati nella foga referendaria del Governo, tanti problemi del Paese che hanno bisogno di soluzioni che realizzino, anziché lasciare disattesi, i principi enunciati nella Carta costituzionale.

Il Comitato per questo prosegue senza abbassare la guardia la sua attività, nelle nuove condizioni create dal risultato del voto.

Ci incontriamo ogni giovedì, fra le 18 e le 20, nella sede di Trieste dell'ANPI, Largo Barriera 15.




lunedì 5 dicembre 2016

Ancora una volta ha vinto la Costituzione



Correva l'anno 2006:
 



Oggi, 5 dicembre 2016:

Ancora una volta ha vinto la Costituzione, contro l’arroganza, la prepotenza, la mancanza di rispetto per la sovranità popolare e i diritti dei cittadini. Hanno usato tutti gli strumenti possibili, il denaro, la stampa, i poteri forti, gli stranieri; sono ricorsi al dileggio e alla diffamazione degli avversari, ma il popolo italiano non si è lasciato convincere e ha dato una dimostrazione grandiosa di maturità. Noi che abbiamo fatto una campagna referendaria rigorosa, sul merito, con l’informazione e il ragionamento, siamo felici e orgogliosi di questo successo. Ora finalmente si potrà pensare di attuare la Costituzione nei suoi principi e nei suoi valori fondamentali, per eliminare le disuguaglianze sociali, privilegiare lavoro e dignità della persona, per riportare la serietà, l’onestà e la correttezza nella politica e nel privato. Alle sorti del Governo provvederà il Presidente della Repubblica e noi ci rimettiamo alla sua saggezza. La cosa importante è che riprenda il confronto politico e democratico e che prevalga su ogni altra cosa la partecipazione dei cittadini. Questa è una vittoria anche dell'ANPI, ma soprattutto della democrazia e ripeto, con forza, della Costituzione. Mi auguro, inoltre, che si realizzi finalmente quella rigenerazione della politica, in senso politico ed etico, che è un'esigenza imprescindibile e indifferibile, per il rilancio del Paese e delle sue istituzioni, sulla base di un consenso diffuso e consapevole. Sarà un nuovo “patriottismo costituzionale “, di cui l'ANPI si farà promotrice e garante, a determinare le condizioni per il consolidamento e lo sviluppo del nostro sistema democratico.

Carlo Smuraglia 

Presidente Nazionale ANPI