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mercoledì 9 marzo 2016

lettera ai comitati locali




A tutti i Comitati locali

Vi inviamo il

MANUALE OPERATIVO PER LA RACCOLTA FIRME
NELLA CAMPAGNA REFERENDARIA, 



e cogliamo l’occasione per riepilogare alcune esigenze organizzative.

In primo luogo riconfermiamo la scelta, in quei territori ove insistono più di un Comitato, di giungere ad una riunificazione o, se necessario, almeno ad una suddivisione di compiti per ambiti dello
stesso territorio. Il Comitato nazionale, con apposita lettera dei Presidenti, delegherà la rappresentanza dei Comitati nazionali, contro l’Italicum e contro le modifiche alla Costituzione, ai Referenti dei Comitati locali (anche più di uno nel caso di territori vasti).

I Referenti rappresentano i Comitati nazionali e ne devono tutelare gli indirizzi politici e di immagine, anche con un uso appropriato dei Loghi. In caso di negligenza in questa funzione di rappresentanza, essa può essere revocata.

Vi chiediamo di confermarci i nominativi prescelti, che possono esser diversi da quelli già comunicati, anche in ragione del fatto che, per tutte le esigenze organizzative ((vidimazione moduli,
distribuzione, richieste autorizzazioni per manifestazioni, ecc.), non sempre il Portavoce del Comitato locale, che continua a mantenere la sua funzione di rappresentanza politica, ha attitudini e/o le condizioni di tempo per adempiere anche alle necessità piùpratiche, per cui conviene indicare persone con le opportune caratteristiche.

I Referenti devono comunicarci, specificando il Comitato (No allaRif. Costituzione o contro l’Italicum), i loro recapiti e i loro dati anagrafici che potrebbero essere necessari nella eventualità di una certificazione della delega.

Il Referente sarà il punto di riferimento organizzativo per tutta la campagna referendaria.

Ecco alcuni aspetti da tenere presente:

1. I moduli dei quesiti referendari saranno, diversamente da quanto avevamo pensato, stampati nazionalmente e verranno spediti ai Territori. Invieremo, in linea generale, i moduli ai Comitati capoluogo di Regione per farli vidimare dalle rispettive Corti d’Appello (da un cancelliere o un dirigente della cancelleria). Essi poi ne organizzeranno la distribuzione ai capoluoghi provinciali. Questo garantirebbe una vidimazione dei moduli con una copertura per tutti i Comuni situati nella
giurisdizione delle Corti d’Appello (che riguarda un territorio vasto, per lo più regionale) e ci permetterebbe di contenere i costi di spedizione.

2. Nel caso non fosse praticabile passare per i Capoluoghi di Regione, invieremo i moduli ai Comitati capoluogo di Provincia, i quali dovranno premurarsi di farli vidimare (dal Cancelliere Capo del proprio Tribunale o funzionario delegato) e poi suddividerli con gli altri comitati della loro zona. Per questo richiediamo ai Comitati capoluogo di farci rapidamente pervenire un indirizzo fruibile per poter ricevere i moduli.

3. Occorre, inoltre, ricordare che i moduli vanno consegnati a tutti i Comuni (almeno uno per Comune), per consentire la firma agli elettori che si recheranno direttamente nelle segreterie comunali, e i Comitati capoluogo di Provincia dovrebbero assumersi il più possibile questo onere nelle realtà prive di Comitati locali.

4. Nel caso i moduli spediti non fossero sufficienti, pubblicheremo sui siti i moduli in pdf per consentirne la stampa ulteriore (stampa in formato A3 da ripiegare, ma mai tagliare, in due A4).

5. Si conferma che i tempi della vidimazione dei moduli debba essere il 4, 5 aprile in modo da averli pronti per concentrare, in tutta Italia, la partenza della raccolta firme per sabato 9 e domenica 10.

6. Vi ricordiamo che il Comitato per il NO alle modifiche della Costituzione ha deciso di raccogliere le firme per fare scattare il referendum anche su richiesta degli elettori e non solo su quella dei  parlamentari. Questa decisione ci porta a tenere conto che l'approvazione definitiva del testo della legge Renzi-Boschi da parte della Camera avverrà attorno alla metà di aprile e che poi deve essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale; solo a quel punto possiamo depositare il quesito referendario e
iniziare a stampare il modulo per raccogliere le firme (che è indispensabile contenga il riferimento alla pubblicazione in G.U.).

E' evidente che prepareremo tutto il prima possibile e, tuttavia, la stampa materiale potrà avvenire solo dopo la pubblicazione in G.U. Per questo i moduli è prevedibile che, anche accelerando al massimo, arriveranno sui banchetti a fine aprile. Quindi ci sarà una sfasatura temporale di qualche
settimana tra le due raccolte di firme (Italicum e Costituzione), tuttavia possiamo farcela concentrando lo sforzo maggiore nei mesi di maggio e giugno e tenendo conto che la raccolta delle firme per il referendum costituzionale, se necessario, potrà proseguire anche in luglio (vedremo in
seguito il timing con precisione), cosa che per l'Italicum non è possibile.

7. Per i Referenti sono disponibili, in allegato, i dati, riguardanti i Comitati nazionali, utili per le autorizzazioni ed i rapporti con le Istituzioni.

8. Sul Sito nazionale saranno evidenziate tutte le iniziative dei territori per la raccolta firme, che devono essere aggiornate con la precisazione dei luoghi (banchetti@referendumitalicum.it) e degli
orari previsti.

9. Sempre sul Sito nazionale si potranno reperire i comunicati e il materiale di propaganda.

Aspetti di gestione organizzativa 

La battaglia referendaria si presenta molto impegnativa, non solo per le condizioni generali della politica e dell’informazione ma anche per lo sforzo che dovremo fare, oltre che per la raccolta di firme sui due Referendum contro l’Italicum, anche per quella per il NO alla “deforma” costituzionale.

Abbiamo sostenuto fin dall’inizio che sarebbe stato importante un collegamento con altri Comitati referendari, quello sui quesiti sul “lavoro”, che la CGIL sta concludendo, quello contro la cosiddetta
riforma della scuola, che un insieme di Associazioni e Movimenti ha già definito e, anche, con altri che si costituissero.

Come già deciso a livello nazionale, occorre trovare forme di rapporto, meglio di coordinamento, a livello locale con i promotori di altri referendum cosiddetti sociali.

Inoltre occorre intavolare relazioni e, possibilmente, collaborazioni con tutti quei soggetti che condividono la nostra impostazione referendaria. In primo luogo le tante Associazioni e Movimenti che sono presenti nei territori. Ad esempio la Cgil, che pure è prioritariamente impegnata sulle questioni del lavoro, può essere interessata a sinergie comuni nella azione referendaria. Una
attenzione è presente anche in altri Sindacati e sarebbe buona cosa vedere se, nei territori, essi si possano coinvolgere.

A livello nazionale abbiamo ricevuto l'impegno di Sinistra Italiana, del M5S, di PRC, PdCI, L’Altra Europa, Possibile, il PLI e di altri movimenti non rappresentati in parlamento a sostenere la nostra
raccolta di firme, che si concretizzerà in un punto di raccordo nazionale per aiutare, in ogni modo, una attiva collaborazione a livello locale. Anche in tutti i territori, per tempo, siete invitati a
ricercare rapporti in modo da risolvere gli eventuali problemi che si presentassero. Con queste forze, che hanno un ruolo nelleIstituzioni locali, dobbiamo intavolare un lavoro che ci aiuti ad affrontare i tanti impegni della nostra campagna.

Un punto critico riguarda il problema dei CERTIFICATORI.

Tutti questi soggetti si sono impegnati a mobilitare i loro consiglieri comunali, amministratori, ecc., per aiutare a trovare i certificatori che sono un vero e proprio collo di bottiglia della raccolta delle
firme. Anche in questo caso vanno stabiliti rapporti per organizzare estese attività e presenze e il punto di raccordo nazionale potrà aiutare a superare eventuali difficoltà.

Una opportunità in più può derivare dal fatto che la Cgil, per la sua campagna di raccolta di firme per una Legge di iniziativa popolare per una “Carta dei Diritti universali del lavoro” e per il Referendum
su quesiti abrogativi di alcune norme di Leggi contro il lavoro, sta organizzando una propria rete di certificatori (utilizzando il volontarismo dei suoi militanti che, come dipendenti delle Pubbliche
amministrazioni, possono essere investiti di tale ruolo). Nel confronto con la CGIL nazionale si è manifestata la disponibilità, da verificare caso per caso, con i Segretari Generali dei singoli territori,
all’utilizzo di questi certificatori anche per i nostri Referendum.

Restiamo in attesa delle vostre comunicazioni, disponibili per qualsiasi chiarimento.

Con i più cordiali saluti

MAURO BESCHI

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