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sabato 14 ottobre 2017

Non abbiamo taciuto, ma ora dobbiamo evitare di venir silenziati


Alla nostra manifestazione in piazza Unità a Trieste hanno preso parte attiva circa 50 persone, fra cui molti membri del Comitato che sono tornati attivi dopo mesi: partecipatissima, se si pensa che è stata convocata con 6 ore di preavviso.

Abbiamo distribuito circa 400 volantini, questi: https://comitatodifesacostituzionetrieste.blogspot.it/2017/10/il-pieghevole-4-facciate-da-distribuire.html. Non molti in assoluto, ma la lotta per una legge elettorale costituzionale non è finita.


Il quotidiano locale le ha dedicato 5 righe in un articolo più vasto: "e mentre ieri il Comitato per la difesa della Costituzione ha manifestato con l'obbiettivo di far giungere al Prefetto -perché la recapiti a Roma- una lettera di contrarietà al voto di fiducia, dal capoluogo regionale sono scesi nella capitale...i consiglieri regionali del M5S...".

Buon risultato in termini di riaggregazione del Comitato: in termini di visibilità, risultato modestissimo.

DOBBIAMO BUCARE LA STAMPA (e il video, se ci riusciamo). Dobbiamo fare notizia, facendo capire che siamo agguerriti non solo nell'analisi di quanto accade, ma anche nelle contromisure: che abbiamo molte cartucce in canna, e che ci prepariamo a spararle tutte.

Si è sentito ventilare alla radio uno scioglimento delle Camere già pianificato per Dicembre. Dobbiamo diffondere, con volantini, comunicati stampa e lettere ai giornali, tre messaggi chiari:

  1) la legge Rosato (evitiamo il latinorum) E' incostituzionale, non è solo "sospettata" di incostituzionalità: grazie alle iniziative degli "avvocati anti italikum", verrà dichiarata incostituzionale in tempi brevi, e i Parlamentari non possono non saperlo;

  2) il gioco sporco è fin troppo scoperto: approvare una legge incostituzionale e andare al voto PRIMA che la Corte possa pronunciarsi, in modo che comunque, dopo, rimanga in carica un Parlamento che risponde alle lobby e non ai cittadini. Come è accaduto con il Porcellum per QUESTO Parlamento;

3) Non siamo pochi, e abbiamo buone zanne.

Non siamo pochi: facciamo parte di una rete che riunisce in Italia più di 500 Comitati locali che il 4 dicembre hanno riportato molti elettori alle urne per votare NO, che si tengono in contatto tramite partecipatissimi strumenti di comunicazione telematici, coordinati dal Coordinamento nazionale per la Democrazia Costituzionale (http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it), organismo guidato da - per citarne solo alcuni - Massimo Villone, Alfiero Grandi, Gustavo Zagrebelsky, Carlo Smuraglia, Domenico Gallo, Alessandro Pace, Tomaso Montanari, Anna Falcone... (e ci scusiamo con i tanti altri che non citiamo per brevità).

Le nostre zanne sono gli "avvocati anti-italikum" guidati da Felice Besostri (https://comitatodifesacostituzionetrieste.blogspot.it/2017/10/gli-avvocati-anti-italikum.html) , e sono piuttosto affilate: sono (siamo) già riusciti a portare davanti alla Corte Costituzionale due leggi elettorali porcata, il cosiddetto "porcellum" e il cosiddetto "italicum", che la Corte ha mutilato accogliendo le loro (nostre) tesi di incostituzionalità. E hanno (abbiamo) fatto passare, sopratutto, un principio fondamentale: che di una legge elettorale la Corte può esaminare la costituzionalità ANCHE PRIMA che venga usata per un voto.

Anche la Legge elettorale Rosato,  votata alla Camera con un metodo, la fiducia, incostituzionale oltre che indegno di un Paese democratico,  passerà sotto la lente d'ingrandimento della Corte, e molto prima di quanto si possa pensare: sulla precedente legge "italikum", infatti, sono ancora pendenti dei ricorsi dei nostri avvocati che potranno venir trasferiti pari pari sulla legge che la sostituirà.







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