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mercoledì 28 settembre 2016

Liberali, repubblicani e socialisti uniti nella campagna referendaria per il NO alle modifiche della Costituzione.

I tre Comitati del NO, liberali, repubblicani e socialisti hanno verificato la identità delle loro posizioni in merito alla riforma della Costituzione approvata dal Parlamento e sottoposta al giudizio referendario dei cittadini italiani.
 
 
 
 
Liberali, repubblicani e socialisti convengono sulla comune valutazione che un Parlamento eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla Suprema Corte non era e non è legittimato a procedere a qualsiasi modifica, sia pur minima, della Carta Costituzionale. Ci troviamo, peraltro, di fronte non ad una semplice revisione delle norme, come prescrive l’art. 138, bensì di fronte ad un complessivo stravolgimento dell’impianto costituzionale, che poteva essere demandato soltanto ad una Assemblea Costituente.
 
Premessa questa ineludibile considerazione di illegittimità del testo sottoposto a quesito referendario, liberali, repubblicani e socialisti concordano nel giudizio pienamente negativo sul merito della riforma.
 
Non è vero che la riforma garantisce la stabilità. Non è vero che la riforma riduce, se non misura irrisoria, i costi della politica. E’ vero, invece, che, anche per effetto della legge elettorale strettamente legata alla riforma, si affida al capo di un partito di minoranza il potere di nominare la maggioranza del Parlamento e, quindi, di eleggere il Presidente della Repubblica e di controllare la Corte Costituzionale. Si altera in questo modo e irreversibilmente quell’equilibrio di poteri che è alla base dell’architettura costituzionale definita dai costituenti e che è elemento fondamentale di ogni vera democrazia. Si deve ricordare che questo disegno cesaristico avrebbe come inquietante corollario una riforma Rai che già mette nelle mani del presidente del consiglio tutta l’informazione pubblica.
 
Ulteriormente e in modo non reversibile, la “deforma” Costituzionale di Renzi riesce a scontentare, contemporaneamente, sia i detrattori del centralismo che i suoi sostenitori. I primi non possono non rilevare le definitorie e definitive competenze che lo stato centrale si arrogherà su temi strategici per la nazione; gli altri deprecano l’istituzione del costoso e litigioso Senato delle regioni: Nel merito una grande assemblea condominiale permanente con competenze esclusive su tutti i più importanti aspetti del vivere quotidiano.
 
Liberali, repubblicani e socialisti ritengono che la Carta Costituzionale anche sulla base dell’esperienza di settant’anni debba e possa essere modificata per meglio adeguarla alle esigenze di funzionalità che si rendono necessarie e anche per dare maggiore corpo  ai principi di laicità e di salvaguardia dei diritti individuali, che l'evoluzione civile e morale del paese ha consolidato. Ma il processo di riscrittura della Costituzione deve avvenire attraverso il coinvolgimento della rappresentanza proporzionale di tutti i cittadini e quindi attraverso la convocazione di una nuova Assemblea Costituente.
 
Per questi motivi i tre Comitati per il NO, liberali, repubblicani e socialisti, hanno deciso di costituire un proprio organismo di coordinamento e di concordare iniziative comuni sia a sostegno della campagna per il NO sia per promuovere nei prossimi mesi mobilitazione generale per la convocazione di un’Assemblea Costituente
 
Roma 26 settembre 2016


 

venerdì 23 settembre 2016

22 settembre, Lidia Menapace: perché e come sostenere le ragioni del NO

NB: per ingrandire le immagini cliccarci sopra. Altre foto dell'evento sono disponibili QUI

Lidia Menapace, 92 anni, già partigiana, femminista, pacifista, docente universitaria, scrittrice, Senatrice, che il 10 dicembre dell'anno scorso aveva aperto con noi la campagna referendaria ( Locandina,  foto ),



è stata l'anima di un incontro che abbiamo organizzato ieri, 22 settembre, nell'aula grande del centro universitario Niccolò Cusano,


per chiedere a tutti i nostri aderenti e simpatizzanti un aiuto fattivo nell'attività che riteniamo nostro dovere civile, da oggi al giorno del referendum sulla riforma della Costituzione: esporre agli elettori, con banchetti, manifesti, volantini, minicomizi volanti ed ogni altro mezzo che ci verrà in mente, le ragioni del NO a una riforma-truffa.


Hanno partecipato un'ottantina di persone (posti a sedere esauriti) di tutte le età: anche giovani non disposti a rottamare il passato, la memoria storica e l'esperienza vissuta.



Lidia le ha trascinate con una lezione magistrale di quasi un'ora, in cui ha analizzato lucidamente la situazione economico/politica - mondiale, e in particolare italiana - risalendo alla filosofia del tornaconto personale, il "particulare", di Guicciardini, che oggi rivive in una recrudescenza dell'attenzione ai soli propri orticelli, del "Franza o Spagna purché se magna"; filosofia che è stata superata in Italia da due soli (o poco più) movimenti di popolo: i Garibaldini e la Resistenza. 

Nella Resistenza persone di orientamento politico diverso - Cattolici, Comunisti e Socialisti, Laici Liberali, e persino Monarchici - hanno combattuto insieme per un obbiettivo comune, la Liberazione.

Alla Resistenza, ha tenuto a precisare, non hanno partecipato eroi temerari, ma persone normali, che vedevano i rischi, li temevano e cercavano di sopravvivere facendo Resistenza come parte della vita quotidiana: mettendo ad esempio insieme, nel cestino della bicicletta, materiale di propaganda, un pollo da portare a casa - bisognava pur mangiare - e le ponderose Tuscolane di Cicerone, il cui studio avrebbe giustificato l'ora tarda ai posti di blocco che bisognava affrontare - perché voltarsi e fuggire avrebbe fruttato una pallottola nella schiena.


Questi rischi erano ben presenti anche alle donne che dopo l'8 settembre accolsero, rivestirono con abiti borghesi e nascosero i soldati in fuga - non si può parlare di semplice "maternage", ma di accettazione di un pericolo mortale. Di ripudio della guerra, come fecero le famiglie contadine russe che salvarono tanti soldati italiani - nemici! - dalla morte per gelo e fame. I popoli ripudiano sempre la guerra perché sanno che saranno sempre fra gli sconfitti, e questa volontà si ritrova nell'articolo 11 della nostra Costituzione, che fu scritto accettando un'imposizione dei vincitori - le Costituzioni dei Paesi sconfitti avrebbero dovuto includere un impegno alla pace non punitiva - ma portandola oltre, a un vero, volontario ripudio. Non sempre, purtroppo, rispettato.

Per analizzare la situazione di oggi non bisogna fermarsi all'apparenza. Perché sta succedendo? Perché un Governo (Calamandrei voleva  che il Governo stesse fuori dall'aula mentre la Costituente discuteva) si permette di fare scempio della Costituzione? Evidentemente avverte che la vigilanza democratica è diminuita. Oggi non viviamo una delle tante vicende politiche: è in gioco la sovranità popolare stabilita dall'articolo 1, che non prevede deleghe. 

Occorre far capire anche a chi ha rinunciato alla vita democratica, non partecipando neppure più al voto, per disinteresse o sfiducia in tutti i candidati, che quando al mattino ci si guarda allo specchio dovremmo, tutti, non vergognarci di non aver tenuto pulita la Costituzione come facciamo per la nostra faccia.


Renato Kneipp, che ha introdotto la riunione a nome della CGIL, ha auspicato, dopo la recente adesione della CGIL nazionale al Comitato, un maggior impegno anche delle altre Organizzazioni aderenti, e un atteggiamento di maggior attenzione da parte della stampa e dei media.



Chi è intervenuto nel dibattito ha insistito sulla necessità di esporre le nostre ragioni stando insieme al popolo nei luoghi frequentati dal popolo, vie, piazze, mercati, parlando il linguaggio della vicina delle porta accanto, cercando di convincere non della bontà delle nostre -diverse!- idee politiche, ma del fatto che stiamo assistendo ad un abuso che va fermato. E lo faremo insieme ridendo, con allegria, pensando ad un futuro colorato - non di un solo colore.

Il nostro primo materiale propagandistico è una busta colorata contenente un dischetto di torba, semi di basilico, e le istruzioni per ottenere una piantina sempreverde come la nostra Costituzione, che abbiamo distribuito in anteprima ai convenuti.


lunedì 19 settembre 2016

Avvocati del Foro di Trieste: le ragioni tecnico-giuridiche del loro NO alla riforma Costituzionale.



Settanta avvocati del Foro di Trieste hanno concordemente predisposto un "Manifesto" nel quale si spiegano all'opinione pubblica le ragioni per cui hanno deciso di votare "NO" al prossimo referendum costituzionale.

QUI in PDF il documento, completo delle 70 firme, il cui testo viene riportato anche in calce a quest'articolo.

Il "Manifesto" è stato redatto esponendo ed enumerando esclusivamente ragioni giuridiche e prescinde da ogni considerazione politica essendo la volontà dei sottoscrittori di evitare ogni possibile strumentalizzazione.

L'iniziativa viene motivata dalla doverosità per i professionisti del diritto di prendere una posizione pubblica e precisa a riguardo di una revisione che riguarda ben 40 articoli della Carta Costituzionale che costituisce ancora oggi il fondamento del nostro ordinamento e della nostra democrazia.

I firmatari invitano colleghe e colleghi di tutta Italia a diffondere l'iniziativa anche nei rispettivi Fori, e a raccogliere le possibili adesioni, che possono essere comunicate all'Avv. Fulvio Vida, all'indirizzo fulvio@studiolegalevida.it

Questo il loro appello:



Cari amiche e amici, egregi Colleghe e Colleghi,

La presente per informarVi che Settanta avvocati del Foro di Trieste hanno ritenuto loro dovere civico firmare il "Manifesto" che Vi allego.

L'iniziativa è finalizzata ad informare i concittadini delle motivazioni per le quali i firmatari intendono votare "NO" al prossimo referendum costituzionale.

Il "Manifesto" è stato redatto accantonando con il massimo rigore le personali simpatie politiche, che tra i firmatari sono le più varie, ma rimanendo strettamente ancorati ad una mera valutazione tecnico-giuridica, formulata sulla scorta della rispettiva formazione culturale e sulla comune consapevolezza della funzione pubblica e sociale della professione forense.

Attesa la rilevanza della questione è richiamando il nostro comune sentimento nei confronti dei principi costituzionali del nostro ordinamento democratico - sul quale tutti noi abbiamo giurato - Vi invito a diffondere l'iniziativa anche nei Vostri Fori e a raccogliere le possibili adesioni.

Iniziativa questa, ribadisco, che ha come solo fine di permettere alla frastornata pubblica opinione di poter conoscere, senza infingimenti di sorta, le effettive manchevolezze della c.d. "Riforma Boschi".

Ciò al netto delle valutazioni e delle contraddizioni partitiche che quotidianamente tracimano attraverso un'informazione pubblica non sempre obiettiva e disinteressata.

Vi ringrazio per l'attenzione e confido in una Vostra adesione.

Fulvio Vida



AVVOCATI E RIFORMA COSTITUZIONALE

I sottoscritti avvocati del Foro di Trieste, in relazione al prossimo referendum avente oggetto la riforma della Carta costituzionale approvata dal Parlamento, ritengono loro dovere civico di rendere edotti i cittadini delle motivazioni, che di seguito si enumerano, per le quali intendono votare "NO" al referendum in questione.
Un tanto, accantonando con il massimo rigore le personali simpatie politiche, che tra i sottoscrittori sono le più varie, ma rimanendo strettamente ancorati ad una mera valutazione tecnico-giuridica, formulata sulla scorta della rispettiva formazione culturale e sulla comune consapevolezza della funzione pubblica e sociale della professione forense.
  1. La c.d. "Riforma Boschi" è una legge dal contenuto disomogeneo che sottende a tre complesse questioni di rilevanza costituzionale e che comprendono la modifica di ben 40 articoli della Carta che trattano di temi del tutto dissimili. A fronte di tale complessa articolazione l'elettore sarà chiamato ad esprimersi con un semplicistico SI o un NO, con palese violazione sia della sovranità popolare (art. 1, comma II, Cost.) e sia della libertà di voto (art. 48 Cost.).
  2. La c.d. "Riforma Boschi" è frutto di un'iniziativa governativa e non di iniziativa parlamentare come invece avrebbe dovuto essere secondo il nostro sistema costituzionale e secondo gli insegnamenti dei nostri padri costituenti, giacché la Costituzione rappresenta la legge fondamentale dello Stato e non un atto di parte, ovvero solo di quelle parti che appoggiano un governo.
Tale "tecnica" legislativa ha di fatto abbassato l'approvazione della riforma della Costituzione al livello dell'iter di una legge ordinaria, dove oggi prevalgono interessi di parte e (purtroppo) strafalcioni letterali e giuridici che rendono i testi normativi di difficile e controversa lettura anche per i tecnici del diritto.
  1. La c.d. "Riforma Boschi" (approvata dalla Camera con 361 voti su 630!) è stata decisa da un Parlamento sul quale pesano fondati dubbi di legittimazione, a seguito della nota sentenza della Corte Costituzionale, n. 1 dd. 13 gennaio 2014 con la quale è stata cassata la legge elettorale previgente (c.d. Porcellum) e cioè con parlamentari "nominati", insicuri di essere rieletti e perciò esposti ad abituali cambi di casacca (in questo stralcio di legislatura i passaggi da un gruppo parlamentare all'altro sono stati 325 tra Camera e Senato per un totale di 246 parlamentari).
  2. La c.d. "Riforma Boschi" viola il diritto di elettorato attivo come forma di esercizio della sovranità popolare (art. 1, comma 2, Costituzione), giacché la Costituzione garantisce l'elettività diretta delle assemblee legislative, e non prevede affatto l'interposizione di elezioni di secondo grado e/o indirette come disposte dalla riforma tramite i c.d. "grandi elettori regionali".
Per tacere del fatto che la nomina a senatore dei sindaci (sulla quale la riforma nulla dice) collide con il principio di ragionevolezza, posto che non è dato di capire come sia possibile adempiere con "disciplina ed onore" (Cost. art. 54) alle due assorbenti funzioni in contemporanea.
  1. La c.d. "riforma Boschi", in nome di una pretesa semplificazione dell'iter legislativo, aumenta i procedimenti legislativi di approvazione delle leggi dagli attuali tre (procedimento normale, conversione decreti legge, procedimento di riforma costituzionale) in otto (cfr. artt. 70, 71, 72, 73, e 77 Cost.) con conseguente e fondato rischi di complicare in pejus la tempistica dei provvedimenti.
Oltre a dette stringate ma assorbenti ragioni, si ravvisano nella riforma altre contraddizioni che, per motivi di economia espositiva, vengono qui evidenziate in modo sintetico:
  1. La violazione del principio di eguaglianza e ragionevolezza a fronte della macroscopica differenza tra il numero dei deputati (630) con quello dei senatori-sindaci e/o consiglieri regionali (95).
  2. L'inspiegabile allargamento ai senatori-sindaci e/o consiglieri regionali del privilegio dell'immunità.
  3. Il travaso inorganico di competenze legislative dalle Regioni ordinarie allo Stato per una cinquantina di materie affastellate in 21 lettere dalla a) alla z), con rischio di un perenne conflitto di attribuzioni.
  4. L'inspiegabile ed illogico riparto dei numeri dei senatori in riferimento alle singole regioni (p. es.: 14 senatori alla Lombardia e 2 al Friuli Venezia Giulia nella quale le minoranze linguistiche rischiano di rimanere fuori gioco (art. 6 Cost.).
  5. L'aumento da 50.000 a 150.000 firme per l'iniziativa legislativa popolare.
  6. La contraddittoria compresenza di due forme di referendum abrogativo in base al numero dei proponenti e dei votanti, con la trasparente mira di seppellire definitivamente tale guarentigia costituzionale.
Infine, ultimo ma non ultimo, il potenziale esplosivo che rischia di sviluppare la "Riforma Boschi" se valutata in uno con la nuova legge elettorale (il c.d Italicum).
Il connubio legislativo (Riforma Boschi - Italicum) rischia di far si che nella scontata ipotesi di ballottaggio, il potere si concentri tutto nelle mani della sola forza politica che raccolga meno del 40% dei votanti e cioè, atteso il dilagante fenomeno dell'astensione, che rappresenti solo il 25% del corpo elettorale.

Questioni e rischi questi per i quali si sono già spese le critiche di costituzionalisti di indiscusso spessore, al di fuori e al di sopra di ogni speculazione partitica, e ai quali gli scriventi fanno qui riferimento, contestando il merito della "Riforma Boschi" che, col preteso stimolo e collegamento con le esigenze di modernità e asserita governabilità del Paese, rischia invece di provocare guasti insanabili al nostro ordinamento democratico che costituisce patrimonio di noi tutti e che tutti siamo chiamati a difendere.

Seguono settanta firme di avvocati del Foro di Trieste.



giovedì 15 settembre 2016

Lidia Menapace a Trieste

LIDIA MENAPCE

  sarà a Trieste a spiegare le ragioni del suo NO al referendum costituzionale.
il 22 settembre alle 17.30

in via Fabio Severo 14/A sala Cassetti (piano terra)

Chi è Lidia? : E' la portavoce della Convenzione permanente di “Donne contro le guerre"  ed è membro del Coordinamento Nazionale Donne dell’ANPI. E’ stata partigiana combattente e senatrice della Repubblica. È autrice di numerosi libri

Lidia Menapace è stata con noi  il 10 dicembre 2015 per l'apertura della campagna referendaria ( le foto sono qui )




domenica 4 settembre 2016

Paolo Maddalena alla 3 giorni CGIL: perché il NO a questa riforma-truffa.

L'Anpi-Vzpi di Trieste e il Comitato a difesa della Costituzione di Trieste, presenti per sostenere il NO al referendum nell'ambito della "3 giorni della CGIL in Festa" alla Casa delle Culture - Kulturni Dom di Prosecco, hanno organizzato Sabato 3 settembre un pubblico dibattito 

“La Costituzione della Repubblica: lo spirito ed i contenuti, riferimento indispensabile per il mondo del lavoro”. 


Relatori il Giudice Emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena, impegnato da anni nella difesa del principio fondamentale della proprietà collettiva dei beni comuni; Adriana Janežič della Segreteria Anpi-Vzpi; Villiam Pezzetta, Segretario Generale della CGIL Friuli-Venezia Giulia. Ha introdotto e moderato il dibattito Adriano Sincovich, Segretario Generale della NCCdL di Trieste.


(Sincovich e Pezzetta, Maddalena e Janežič
Una gallery con più foto si trova QUI)


Paolo Maddalena ha presentato il suo ultimo libro "Gli inganni della finanza. Come svelarli, come difendersene", scritto per restituire spazio e dignità al concetto di cittadinanza attiva e partecipata, smascherando gli assunti fondamentali dall'odierno capitalismo finanziario globale, che ha sradicato l'economia dalle sue basi materiali creando "denaro dal nulla", commercializzando i debiti, e si è fatto sovrano anche rispetto ai governi, chiedendo loro di deregolamentare, spacchettare, liberalizzare, in modo che tutto confluisca nel mercato globale e tutto venga mercificato - anche ciò che, per sua natura, non può avere un valore di scambio e non può essere oggetto di commercio, poiché è di appartenenza collettiva, come i beni comuni, il paesaggio, la Cultura.

A questa sovranità della finanza sono d'intralcio le Costituzioni democratiche, che quindi devono essere neutralizzate: non basta più legiferare ignorandole, come è stato fatto in Italia con le privatizzazioni (contro l'Art. 42), col "jobs act" (contro l'Art. 36), le leggi 130/'99 e 63/2002 sulle "cartolarizzazioni" (contro l'Art. 41). La riforma Renzi/Boschi non tocca, per ora, questi Articoli, ma ANNIENTA l'Art. 138 sulle modifiche alla Costituzione, mettendola in pratica alla mercè del governo. Che potrà, poi, intervenire anche sulla prima parte, dove vengono stabiliti i DIRITTI delle persone che già oggi non vengono riconosciuti dalle ultime leggi.



I sostenitori del sì fanno una campagna menzognera. Non si tratta di una semplice revisione della Costituzione ma della trasformazione della forma di governo, da una forma parlamentare ad una forma cripticamente presidenziale; l'asserita riduzione dei costi è risibile, non certo quella sbandierata.

Il tutto con un linguaggio inintelligibile e indegno di una Costituzione che deve essere compresa da tutti i cittadini e insegnata nelle scuole. MA COME SI PERMETTONO?



La rappresentante dell'ANPI Adriana Janežič ha rimarcato che le leggi approvate velocemente non per questo sono leggi giuste: risultano anzi spesso oscure -come l'Art. 70 della Costituzione modificata dalla riforma- e interpretabili ad arbitrio. I problemi non derivano dalla Costituzione vigente, ma dalla sua mancata applicazione. La riforma, a scapito del Potere Legislativo e delle Autonomie regionali e locali, concentra poteri enormi nelle mani dell’Esecutivo: che, con l'Italicum, potrà venir eletto da una minoranza di elettori. Peggio che con la legge elettorale del '53, smascherata -e bocciata- come "legge truffa".



Villiam Pezzetta ricorda che termini come "solidarietà", "welfare", "diritti", "giustizia retributiva" son scomparsi dal volabolario del governo in carica. Leggendo la Costituzione del '48 SI RESPIRA, mentre la lettura degli articoli modificati dà da sola un senso di soffocamento. Articoli modificati da un Parlamento eletto con una legge elettorale - il "porcellum" - dichiarato incostituzionale dalla Corte, e lasciato in carica solo in base al principio della continuità dello Stato, non certo con la rappresentatività necessaria per porre mano alla Costituzione.


E' seguito un lungo, ampio e articolato dibattito, che ha dato ai presenti ulteriori spunti ed argomenti per sostenere le ragioni del NO.




Il giorno precedente, l'Attivo dei Delegati della CGIL aveva accolto all’unanimità un ordine del giorno promosso da RSU Cgil per il NO al referendum, a conferma dell'impegno già preso dal Direttivo della NCCdL di Trieste di sostenere la campagna per il NO promossa dal Comitato a difesa della Costituzione di Trieste.

giovedì 1 settembre 2016

Le pagine FaceBook dei Comitati locali per il NO




(Aggiornato al 15 agosto 2016: le pagine sono elencate per ora in ordine di arrivo.)


BUON FERRAGOSTO, ritempratevi per l'autunno, sarà molto caldo...
 
 

Salviamo la Costituzione - Bologna
<https://www.facebook.com/Salviamo-la-Costituzione-213170335373353/?ref=ts&fref=ts>

Salviamo la Costituzione - Bologna: Vignettisti per il No <https://www.facebook.com/Vignettisti-per-il-NO-316394972025950/?fref=ts>

Comitato per il NO di Brescia <https://www.facebook.com/ComitatoNoBrescia/>

Coordinamento Democrazia Costituzionale Calabria <https://www.facebook.com/Coordinamento-Democrazia-Costituzionale-Calabria-IO-VOTO-NO-1097200557020917/>

Comitato abruzzese per la Democrazia Costituzionale <https://www.facebook.com/Comitato-abruzzese-per-la-Democrazia-Costituzionale-865707630146670/>

Comitati No della provincia di Ravenna <https://www.facebook.com/SalviamolaCostituzioneRavenna/>

Comitato Democrazia Costituzionale Comprensorio del Cuoio
<https://www.facebook.com/Comitato-Democrazia-Costituzionale-Comprensorio-del-Cuoio-936823796430751/?fref=ts>

Comitato per il NO – Zero Branco <https://www.facebook.com/mario.zorzetto.75>
(questa però è una pagina personale)

Coordinamento Democrazia Costituzionale Arezzo <https://www.facebook.com/Coordinamento-per-la-Democrazia-Costituzionale-AREZZO-634313956707669/?ref=ts&fref=ts>

Coordinamento Democrazia Costituzionale Portici <https://www.facebook.com/groups/1695909737351520/?ref=bookmarks>

Coordinamento per la democrazia costituzionale La Spezia
<https://www.facebook.com/Coordinamento-per-la-democrazia-costituzionale-La-Spezia-720888724708046/>

Comitato "Insieme per la Costituzione" - Palmi (RC) <https://www.facebook.com/Insieme-per-la-Costituzione-531838863655949/>

Coordinamento Democrazia Costituzionale Trieste <https://www.facebook.com/difesacostituzionetrieste/?fref=ts>



Aggiornamenti del 28 luglio 2016

Coordinamento Democrazia Costituzionale - Catania
<https://www.facebook.com/Coordinamento-Democrazia-Costituzionale-Catania-233750230297964/>
<https://www.facebook.com/groups/216818975143178/>

Comitato per il NO alla Riforma Costituzionale - Piacenza
<https://www.facebook.com/comitatonoriformacostituzionalepiacenza/>

Salviamo la Costituzione. Comitato Piemonte/Val d'Aosta
<https://www.facebook.com/comitatodifesacostituzione/>

Comitato Givolettese per il NO a modifiche costituzionali e Italicum (Givoletto-TO)
<https://www.facebook.com/givolettoperilno/>

ANPI Monterotondo (RM) Sezione Edmondo Riva
<https://www.facebook.com/anpi.monterotondoRM/>

Comitato per il No alla Riforma Costituzionale - Siena e Provincia
<https://www.facebook.com/Comitato-per-il-No-alla-Riforma-Costituzionale-Siena-e-Provincia-1600047370311864/>

Comitato per il No alla Riforma Costituzionale - Valdelsa
<https://www.facebook.com/ComitatoNoRiformaCostituzionaleValdelsa/>

Democrazia Costituzionale Genova
<https://www.facebook.com/Democrazia-Costituzionale-Genova-1274573859223497/>

COORDINAMENTO VENETO PER LA COSTITUZIONE  
<https://www.facebook.com/coordinamentovenetocostituzione/>

COMITATO PER LA COSTITUZIONE - VENEZIA
   
<https://www.facebook.com/Comitato-per-la-Costituzione-Venezia-575650932582880/>

RETE PER LA COSTITUZIONE
<https://www.facebook.com/RetePerLaCostituzione/>

COMITATO PER LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE - VERONA
<https://www.facebook.com/Comitato-per-la-difesa-della-Costituzione-Verona-730593220410259/>

Comitato "Salviamo la Costituzione" - Parma
<https://www.facebook.com/Comitato-Salviamo-la-Costituzione-Parma-342531685582/>

Coordinamento per la Democrazia Costituzionale Napoli (dalla pagina FB si raggiunge anche il loro sito web)
<https://www.facebook.com/Coordinamento-per-la-Democrazia-Costituzionale-Napoli-1505099853124605/>

Comitato per il NO al Referendum Costituzionale - Rimini
<https://www.facebook.com/Comitato-per-il-NO-al-Referendum-Costituzionale-Rimini-1532813707020449/>

Coordinamento Democrazia Costituzionale Calabria # IO VOTO NO (già di Catanzaro)
<https://www.facebook.com/Coordinamento-Democrazia-Costituzionale-Calabria-IO-VOTO-NO-1097200557020917/>

Coordinamento Democrazia Costituzionale Pistoia

<https://www.facebook.com/Coordinamento-Democrazia-Costituzionale-Pistoia-827052540756696/>






Aggiornamenti del 29 e 30 luglio 2016

Livorno - Comitato per il NO nel referendum costituzionale
<https://www.facebook.com/groups/1068886936466629/>

NO alla Riforma Costituzionale - Conegliano
<https://www.facebook.com/NORiformaCostituzionaleConegliano/>

Comitato per la Difesa della Costituzione Treviso (provinciale)
<https://www.facebook.com/Comitato-per-la-Difesa-della-Costituzione-Treviso-1515322935451417/>

Comitato 2 Giugno per la Difesa della Costituzione Alto Garda E Ledro
<https://www.facebook.com/Comitato-2-Giugno-per-la-Difesa-della-Costituzione-Alto-Garda-E-Ledro-1100310600041861/>
(gruppo: <https://www.facebook.com/groups/Comitato2giugnoaltogardaeledro/> )

Coordinamento per la Democrazia Costituzionale - Tirreno Cosentino
<https://www.facebook.com/CDCPaola1/>

Comitato per la Difesa della Costituzione Italiana - Bisignano (CS)
<https://www.facebook.com/cdc.bisignano/>

Comitato NO referendum costituzionale - BARI
<https://www.facebook.com/no.riforma.costituzionale/>

Comitato per il NO - UK & Ireland

<https://www.facebook.com/Comitato-per-il-NO-UK-Ireland-459155997542409/>

Comitato per il NO alla riforma Costituzionale - Vercelli
<https://www.facebook.com/ComitatoPerilNoVercelli/>
(gruppo: <https://www.facebook.com/groups/1573079052982305/> )

Coordinamento Democrazia Costituzionale Battipaglia (SA)
<https://www.facebook.com/Costituzione1947Battipaglia/>
(gruppo: <https://www.facebook.com/groups/Costituzione1947Battipaglia/> )

Comitato "Io Voto NO" Scafati (SA) - Referendum modifiche costituzionali
<https://www.facebook.com/Comitato-Io-Voto-NO-Scafati-Referendum-modifiche-costituzionali-1042198885854772/>




Aggiornamenti fra il 31 luglio e 12 agosto 2016


Coordinamento Democrazia Costituzionale Sesto San Giovanni

<https://www.facebook.com/Coordinamento-Democrazia-Costituzionale-Sesto-San-Giovanni-1668773873390283/?fref=nf>

Coordinamento Padova per la Costituzione
<https://www.facebook.com/Coordinamento-Padova-per-la-Costituzione-1525595971087460/>

Comitato democrazia costituzionale Eboli (SA)
<https://www.facebook.com/Comitato-democrazia-costituzionale-Eboli--1165064086845019/?fref=ts>


<https://www.facebook.com/CDCEboli/?fref=ts>

Coordinamento Democrazia Costituzionale - Valdera (Pisa)
<https://www.facebook.com/Coordinamento-Democrazia-Costituzionale-Valdera-834355610007195/>

Comitati della Provincia di Cuneo

<https://www.facebook.com/lagrandaperilno/>

Friuli Vota NO
<https://www.facebook.com/FriuliVotaNO/>

Udine vota NO
<https://www.facebook.com/Udine-Vota-NO-640249899457874/?fref=ts>

Coordinamento Democrazia Costituzionale - Comitato di Pesaro
<https://www.facebook.com/CDCPesaro/>

Coordinamento toscano per la democrazia costituzionale
<https://www.facebook.com/CDCToscano/?fref=ts>

Coordinamento Democrazia Costituzionale - Anzio Nettuno
<https://www.facebook.com/cdc.anzionettuno/>

Comitato per il NO - Reggio Emilia
<https://www.facebook.com/ComitatoperilNoReggioEmilia/>

Comitato "Io Voto NO" Scafati - Referendum modifiche costituzionali
<https://www.facebook.com/Comitato-Io-Voto-NO-Scafati-Referendum-modifiche-costituzionali-1042198885854772/>

IoVotoNo - Comitato Sud Est Milanese
<https://www.facebook.com/groups/705357666268109>
 


Aggiornamento al 15 agosto 2016


Comitato Romano per il NO al Referendum Costituzionale

<https://www.facebook.com/Comitato-Romano-per-il-NO-al-Referendum-Costituzionale-121549458235634/?ref=aymt_homepage_panel>
(Gruppo: <https://www.facebook.com/groups/1526995494275937/>  )



Democrazia Costituzionale Ivrea
<https://www.facebook.com/democraziacostituzionaleivrea/>




Aggiornamento al 16 agosto 2016

Io voto NO Cervia (RA) - Comitato referendum costituzionale

<https://www.facebook.com/iovotonocervia/>




Aggiornamento al 2 settembre 2016

Comitato per il NO di Matera e provincia
<https://www.facebook.com/ComitatoNoMateraProvincia/?fref=ts>

 

Comitato Val d'Aosta per il NO al Referendum costituzionale - NO Italicum
<https://www.facebook.com/Comitato-Vda-per-il-NO-Referendum-costituzionale-NO-Italicum-998822810170986/?ref=ts&fref=ts>


Comitato di Faenza per la valorizzazione e la difesa della Costituzione
<https://www.facebook.com/Comitato-Costituzione-Faenza-284210445102235/>