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martedì 26 aprile 2016

29 aprile 2016 - Moni Ovadia al caffè San Marco

venerdì 29 aprile alle ore 17 al Caffè San Marco

Moni Ovadia testimonial dei referendum sull’”Italicum” e del NO al referendum confermativo sulla riforma della Costituzione.


Anche Moni Ovadia sostiene la raccolta delle firme per i referendum sulla legge elettorale “Italicum” e la campagna per il NO nel referendum confermativo sulla riforma della Costituzione (il disegno di legge Boschi-Renzi, approvato qualche giorno fa dal Parlamento).
L’artista, impegnato a Trieste nei prossimi giorni con lo spettacolo “Il nostro Enzo – Ricordando Iannacci” al teatro Miela, parteciperà venerdì 29 aprile alle ore 17 al Caffè San Marco ad un incontro con i cittadini e la stampa: in quell'occasione apporrà anche la propria firma sotto alle richieste di referendum, cosa che non ha ancora avuto occasione di fare..
L’iniziativa è promossa dal Comitato Difesa Costituzione di Trieste, che dai primi di aprile sta raccogliendo le firme nell’ambito della campagna nazionale per due quesiti referendari, con i quali si chiede di abrogare le norme dell’”Italicum” (cioè la nuova legge elettorale n. 52 del 2015). Si tratta in primo luogo della previsione dei capilista “bloccati”, cioè scelti dai capipartito, capilista che per inoltre potranno essere candidati contemporaneamente in 10 collegi elettorali. In secondo luogo, si chiede di abrogare la previsione di un abnorme premio di maggioranza, che consentirebbe anche ad una lista con soltanto il 25 per cento dei voti, di ottenere il 55 per cento dei seggi alla Camera.
Insieme alle modifiche costituzionali della riforma Boschi-Renzi, l’”Italicum” permetterebbe di costruire un sistema politico in cui il partito di maggioranza (anche assai relativa) nel Paese – ed il suo leader – disporrebbero di un potere virtualmente illimitato, finendo per controllare anche gli organismi di garanzia (Corte Costituzionale, presidente della Repubblica, Consiglio Superiore della Magistratura). Verrebbe meno così il delicato sistema di pesi e contrappesi, che deve esistere in ogni sistema democratico, a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini.
E’ chiaro – osserva il Comitato Difesa Costituzione – il disegno che mira a stravolgere l’architettura istituzionale del sistema democratico, così come scritto nella Costituzione repubblicana. Il tutto ad opera di un Governo espressione del Parlamento eletto con il “Porcellum”, cioè la legge elettorale “Calderoli”, dichiarata incostituzionale nel gennaio 2014. Legge ora sostituita appunto dall’”Italicum”, che del Porcellum riprende i contenuti fondamentali e più nefasti.”

Va difesa la Costituzione – conclude il Comitato – frutto della Resistenza e fondata sul principio secondo cui la sovranità appartiene ai cittadini (e non ai capi dei partiti). Da ciò deriva la necessità di raccogliere le 500 mila firme per indire i referendum abrogativi sull’”Italicum” e di mobilitare i cittadini per il NO al referendum sulla riforma costituzionale, previsto per il prossimo ottobre.”

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