Partirà
mercoledì 6 aprile,
in Friuli Venezia Giulia, la raccolta delle firme per i referendum
contro l’”Italicum”.
L’inizio
della raccolta, che nei giorni immediatamente successivi prenderà
avvio anche in tutta Italia, sarà solennizzato con un’assemblea
pubblica con inizio alle ore
17 presso la Stazione
Marittima, Molo Bersaglieri - Sala CRAL (accesso sul lato sinistro).
Introdurrà
l’assemblea Silvia Di Fonzo, alla quale seguirà l’intervento del
prof. Mauro Barberis,
giurista dell’Università di Trieste e presidente del Comitato
Difesa Costituzione.
Barberis
illustrerà i due quesiti referendari: il primo dei quali riguarda i
capilista bloccati - eletti cioè senza preferenze - e le candidature
plurime degli stessi (il che consente ai capipartito di nominare gran
parte della futura Camera dei Deputati). Il secondo riguarda invece
l’abnorme premio di maggioranza (che scatta al 40 per cento dei voti) ed
il ballottaggio senza soglia tra i due partiti più votati: l’insieme
di questi meccanismi permetterebbe anche ad un partito che al primo turno abbia meno del
25 per cento dei voti di controllare la Camera.
Queste
sono le norme più
pericolose della nuova legge elettorale, entrambe ispirate ad una
concezione plebiscitaria del potere, che stravolge i principi della
Costituzione, mettendo a rischio anche i fondamentali diritti di
libertà dei cittadini.
Insieme
alle modifiche della Carta Costituzionale - introdotte con il
cosiddetto disegno di legge “Boschi” - alla nuova legislazione
sul lavoro, a quella sulla scuola, alla “riforma” della RAI e
della pubblica amministrazione, anche il cosiddetto “Italicum”
porta il segno di una deriva autoritaria, che concentra il potere sul
Governo e sul suo leader. E il leader domani potrebbe essere un
esponente delle peggiori destre populiste e xenofobe, che già
avanzano in molti Paesi europei.
La
raccolta delle firme contro l’”Italicum” (ne serviranno almeno
500 mila entro i primi di luglio) è infatti strettamente legata alla
campagna per il NO al referendum confermativo sulle modifiche
costituzionali, che si terrà nel prossimo ottobre. Questa campagna
vede già la mobilitazione di un ampio schieramento di forze
sociali, culturali e politiche. Il Comitato Difesa Costituzione di
Trieste è impegnato ovviamente anche su questo fronte.
Altre
iniziative di informazione seguiranno l’assemblea del 6 aprile,
mentre a partire da venerdì 9 aprile, le firme contro l’”Italicum”
saranno raccolte anche ai gazebo che il Comitato collocherà nei
punti strategici del centro di Trieste.
Iniziative
per la raccolta delle firme si terranno naturalmente anche nelle
altre Province della Regione.
Come
sempre, i cittadini potranno firmare anche presso le segreterie del
Comuni di residenza.
La conferenza stampa in cui il 4 aprile è stata presentata l'assemblea:
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Nello
spirito della difesa della Costituzione, infine si
sottolinea l’importanza di
votare domenica 17 aprile, nel referendum abrogativo sull’estrazione
di petrolio e gas dal mare entro il limite delle 12 miglia dalla
costa: indipendentemente
dal voto che si esprimerà è fondamentale andare
a votare,
per difendere lo strumento stesso del referendum, l’unico veramente
efficace che la Costituzione mette a disposizione dei cittadini per
correggere le scelte errate del Governo e del Parlamento. Uno
strumento che l’irresponsabile campagna astensionista, condotta da
alcuni esponenti delle istituzione e del PD, tra cui Debora
Serracchiani, tenta di svilire.