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giovedì 3 dicembre 2015

giovedì 10 dicembre 2015, ore 17 - difendiamo la Costituzione


La Costituzione è sotto attacco

difendiamola con il referendum



INCONTRO PUBBLICO

giovedì 10 dicembre 2015, ore 17

Trieste, Stazione Marittima, Molo Bersaglieri

Sala CRAL (accesso sul lato sinistro)



Locandina (click per ingrandire)




Relazioni introduttive:

Lidia Menapace – partigiana
Gli elementi fondanti della Costituzione italiana uscita dalla Resistenza”

Franco Campanella – senatore Lista Tsipras
I lavori parlamentari e la demolizione sistematica della Carta”

Mauro Barberis – docente di diritto presso l’ Università degli Studi di Trieste
Il riformismo compulsivo di Renzi”

Intervento:
Adriano Sincovich – Segretario della NCCdL CGIL di Trieste

Moderazione:
Stefano Borini – FIOM CGIL

Segue dibattito aperto al pubblico




Lidia Menapace, portavoce della Convenzione permanente di donne contro le guerre. Partigiana, femminista, co-fondatrice del Manifesto, già senatrice della Repubblica eletta nel 2006. Autrice di numerosi libri, i più recenti dei quali: Un anno al senato – Lucido diario di fine legislatura (2008), A furor di popolo (2012) e Io, partigiana (2014).


Francesco Campanella, senatore di Altra Europa con Tsipras. Funzionario della Regione siciliana, sindacalista della FP Cgil. Eletto in Sicilia col M5S, espulso perché critico. Eletto nel Comitato Nazionale dell'Altra Europa con Tsipras.
Componente della prima commissione Affari Costituzionali del Senato. Ha il sito web www.francescocampanella.org




Mauro Barberis, ordinario di Filosofia del diritto all'università di Trieste, è autore di una trentina di libri fra cui Libertà (1999), Europa del diritto (2008) e, con Luigi Ferrajoli, Dei diritti e delle garanzie (2013). Tiene blog sui siti del Fatto Quotidiano e di Micromega. Ha firmato il ricorso anti-Italicum presso il Tribunale di Genova.


Comitato Difesa della Costituzione Trieste - La Via Maestra
www.facebook.com/costituzionetrieste
comitatodifesacostituzione.ts@gmail.com

giovedì 19 novembre 2015

I tempi per i referendum

I TEMPI PER L’APPROVAZIONE DELLA RIFORMA E PER LO SVOLGIMENTO DEL REFERENDUM POPOLARE

Se il testo approvato dal senato il 13 ottobre 2015 sarà approvato dalla Camera senza modificazioni, la riforma costituzionale avrà completato la fase di prima lettura delle Camere, prevista dall'articolo 138 della Costituzione per i disegni di legge costituzionali.

Da quel momento potrà dunque computarsi il periodo di 3 mesi decorsi i quali le Camere potranno procedere alla seconda lettura conforme del testo di riforma della Costituzione.

In caso di approvazione del testo, nella seconda lettura, a maggioranza assoluta (ed inferiore ai due terzi) dei componenti di ciascuna Camera, la legge costituzionale potrà essere sottoposta a referendum popolare su richiesta:

I dettagli tecnici della RIFORMA COSTITUZIONALE - Scheda/commento del Prof. Azzariti


1. La fine del bicameralismo perfetto e la riduzione delle funzioni del Senato


  • Eliminato il rapporto di fiducia tra il Governo e il Senato: sarà la sola Camera ad accordare o revocare la fiducia al Governo.
  • In raccordo con la legge elettorale n. 52 del 2015 (c.d. Italicum), che assicura una maggioranza assoluta dei seggi all'unica lista che ottiene il miglior risultato (al primo turno se supera la soglia del 40% dei voti espressi; al ballottaggio senza la previsione di una soglia di partecipazione, dunque anche nel caso di una astensione maggioritaria), si produrrà l'effetto che un solo partito potrà formare il Governo e ottenere la fiducia alla Camera, anche se espressione di una esigua minoranza di votanti.
  • Differenziate le funzioni delle Camere:

 - alla Camera dei deputati sono attribuite la rappresentanza della Nazione, la funzione legislativa, la funzione di indirizzo politico e quella di controllo dell'operato del Governo;

mercoledì 14 ottobre 2015

"Italicum" - PRESENTATI IN CASSAZIONE DUE QUESITI ABROGATIVI

Coordinamento per la Democrazia Costituzionale: 
PRESENTATI IN CASSAZIONE DUE QUESITI PER OTTENERE REFERENDUM ABROGATIVI DELL’ITALICUM

Questa mattina una delegazione del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha presentato alla Corte di Cassazione due quesiti per l’effettuazione di altrettanti referendum abrogativi della legge elettorale recentemente approvata dalla attuale maggioranza parlamentare (italicum).

PREPARIAMOCI AI REFERENDUM SULLE RIFORME ISTITUZIONALI

Per la difesa e l’attuazione della COSTITUZIONE e per la DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA: PREPARIAMOCI AI REFERENDUM SULLE RIFORME ISTITUZIONALI

Il capo del Governo sta modificando la Costituzione grazie a un Parlamento eletto con una legge incostituzionale e per giunta con maggioranze risicatissime. Il rovescio di quello che dovrebbe avvenire!

Il Governo Renzi e la sua maggioranza con queste riforme tolgono ai cittadini il diritto di eleggere i senatori, concentrano eccessivi poteri nelle mani del Presidente del Consiglio e del Governo, peggiorano le modalità di legiferare e mettono in discussione l’equilibrio dei poteri e l’indipendenza degli organi di garanzia.

LA LEGGE ELETTORALE (Italicum), come la vecchia legge definita porcellum bocciata dalla Corte Costituzionale, limita i diritti dei cittadini a scegliere e ad avere una rappresentanza equilibrata e pluralista e favorisce, attraverso il sistema maggioritario e l’enorme premio di maggioranza, lo strapotere di chi vince le elezioni – come la legge Acerbo che favorì l’ascesa al potere di Mussolini e la dittatura fascista.

I PRINCIPI FONDAMENTALI della Costituzione e i diritti dei cittadini (lavoro, salute, scuola, giustizia, informazione, ambiente) sono sotto attacco.

DIFENDIAMO IL NOSTRO DIRITTO DI VOTO E DI SCELTA DEI NOSTRI RAPPRESENTANTI AI DIVERSI LIVELLI ISTITUZIONALI

VOGLIAMO CONQUISTARE SPAZI e STRUMENTI di DEMOCRAZIA PARTECIPATA e DIRETTA

Organizziamoci per promuovere COMITATI REFERENDARI
allo scopo di fermare il disegno antidemocratico in corso.

venerdì 25 settembre 2015

Un post di Mauro Barberis

La notizia principale che ho trovato al mio ritorno dal Cile è l’approvazione da parte della Camera – in prima lettura, e a maggioranza semplice – della riforma costituzionale del Senato. Il testo è così disarmante, anche solo dal punto di vista tecnico, che non metterebbe conto parlarne. 

martedì 5 maggio 2015

Italicum: distribuzione diseguale dei seggi e diseguaglianza dei cittadini nel voto.

Dimostrazione pratica:

La Corte costituzionale con la sentenza 1/2014 ha dichiarato incostituzionale il meccanismo della legge Calderoli che attribuiva alla minoranza “vincente” un premio di maggioranza senza soglia minima. 

La Corte non ha contestato di per sé qualsiasi meccanismo che attribuisca un premio di maggioranza, ma ha dichiarato costituzionalmente intollerabile che possa essere attribuito un premio di maggioranza “senza soglia” perchè l'effetto sarebbe quello di produrre una distorsione enorme fra la volontà espressa dagli elettori ed il risultato in seggi, determinando un vulnus al principio stesso della sovranità popolare.

Nessun sistema elettorale è in grado di assicurare una perfetta corrispondenza fra i voti espressi ed i seggi conseguiti da ciascuna forza politica che partecipa all'agone elettorale. Questo però non consente di buttare a mare il principio espresso dall'art. 48 della Costituzione secondo cui il voto è libero ed uguale, diretta conseguenza del principio di eguaglianza e di partecipazione espresso dall'art. 3 Cost. 

La legge Calderoli ha istituzionalizzato la diseguaglianza dei cittadini italiani nel voto, attraverso il meccanismo previsto dall'art. 83 che prevede la formazione di un “quoziente di maggioranza” e di un “quoziente di minoranza”.

Nelle elezioni del 2013 il quoziente di maggioranza è stato di circa 29.000 voti, mentre quello di minoranza è stato superiore a 80.000 voti. Il rapporto fra i due quozienti è di 2,66. Quindi il voto dei cittadini di maggioranza ha pesato 2,66 volte di più del voto dei cittadini di minoranza (secondo lo schema allegato)

L'Italicum non solo non abolisce il meccanismo del premio di maggioranza senza soglia, ma addirittura lo esalta, attribuendo il premio ad una unica lista, anziché alle coalizioni. 
Poichè il sistema politico italiano non è bipolare, né tantomeno bipartitico il meccanismo elettorale congegnato è destinato a produrre naturalmente – soprattutto attraverso il ballottaggio - una fortissima distorsione fra la volontà espressa dal corpo elettorale ed i seggi conseguiti dalle singole forze politiche, istituzionalizzando la diseguaglianza dei cittadini nell'esercizio del diritto di voto.
Una simulazione renderà più chiari gli effetti perversi di questo sistema.