REFERENDUM BESOSTRI: mentre è in pieno svolgimento, da venerdì 15 giugno, la raccolta di firme su moduli cartacei, IL COMITATO PROMOTORE HA ATTIVATA LA RACCOLTA FIRME ON LINE.
È ora possibile firmare i quattro referendum ideati da Felice Besostri con una procedura online, facendosi identificare con il proprio SPID o con la Carta d'Identità Elettronica, CIE.
Su questo dobbiamo puntare moltissimo con un battage pubblicitario via rete: mailing list, blog, pagine Facebook, X, Instagram, e altri social. ORA si può: farlo quando la procedura non era ancora attiva sarebbe stato controproducente.
L'appello da far girare è QUI
Il post su Facebook da condividere è QUI
Cosa serve avere pronto per firmare è spiegato qua:
https://www.iovoglioscegliere.it/prima-di-firmare
Click sull'immagine per ingrandirla |
La procedura è un po' complessa, perché richiede anche il versamento di una piccola somma. Questo può essere d'ostacolo nella raccolta firme (soprattutto per le difficoltà tecniche di chi non è abituato a fare micropagamenti online), ma deve diventare invece un punto motivante.
Infatti la legge 30 dicembre 2020, n. 178, prevedeva l’entrata in funzione dal primo gennaio 2022 di una piattaforma pubblica (e gratuita) per raccogliere firme digitali sui referendum. Questo per rientrare nel rispetto degli obblighi internazionali, dopo l’intervento dell’ONU nel caso "Staderini/De Lucia vs Italy", che condannò l'Italia sulla base degli ostacoli irragionevoli alla raccolta delle firme nell’esercizio del diritto dei cittadini al referendum.
Ma la piattaforma è stata messa online "in test" solo nel novembre 2022 e poco dopo è stata posta "in manutenzione" e lo è ancora oggi, dopo un anno e mezzo!
Siamo stati costretti quindi a ricorrere ad un servizio privato di certificazione firme, al costo di 1,90 euro per accesso. Per superare le necessarie 500.000 firme, avremmo dovuto pagare di tasca nostra oltre un milione di euro! Decisamente fuori della portata di un piccolo gruppo di comuni cittadine e cittadini di varia estrazione sociale, formazione culturale, orientamento politico che rivendica il nostro diritto costituzionale di scegliere col voto i nostri rappresentanti parlamentari.
Questo Stato, e questo Governo più degli altri, sono nemici della democrazia diretta. Superare le difficoltà tecniche per riuscire a contribuire con 2 euro, firmando, ad una raccolta che ne costerà più di un milione, è un modo concreto per dimostrare la propria opposizione a questo concetto proprietario dello Stato.
Diffondete per favore l'appello a firmare nei vostri ambiti, a tutti i vostri contatti, con blog, mailing list e pagine social: non aspettate di trovare nelle vostre città un banchetto che raccolga le firme su moduli cartacei: i banchetti costano molto, in termini di lavoro dei nostri volontari, tempo e difficoltà burocratiche, mentre la propaganda di questo appello via rete può avvantaggiarsi dell'"effetto valanga".
Per l'"effetto valanga" bisogna tener presenti due cose:
1) l'effetto valanga può verificarsi o non verificarsi, dipende dal tasso di condivisione del messaggio, ma in entrambi i casi all'inizio è molto piccolo, quasi invisibile. Non bisogna scoraggiarsi se a breve i ritorni, in termini di firme ottenute, saranno scarsi: potranno aumentare moltissimo in una o due settimane.
2) l'effetto valanga è grandemente favorito dalle condivisioni a lunga distanza; senza di esse, si rischia che il messaggio raggiunga più e più volte sempre lo stesso gruppo di persone. Sulla rete, la distanza non è quella geografica, facilmente superabile, ma la distanza fra interessi. E' necessario raggiungere non solo le persone con cui abbiamo affinità di visione politica, ma anche di altri interessi comuni, sportivi, culinari, artistici eccetera. Per questo, sui social, è importante condividere i post sui propri profili personali, non solo su pagine o gruppi dedicati alla difesa della Costituzione.
Firmate i quattro referendum antiRosatellum ideati da Felice Besostri sul sito del Comitato:
https://www.iovoglioscegliere.it/
versando i 2 euro richiesti e superando le difficoltà frapposte da uno Stato che continua a "violare il diritto di tutti i cittadini italiani di partecipare alla vita politica e al governo del Paese, senza ostacoli irragionevoli, attraverso i referendum e le leggi di iniziativa popolare".
Parola del Comitato dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, il 29 novembre 2019.
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