Il 5 gennaio di quest’anno l’avvocato costituzionalista Felice Besostri ci ha lasciati. I suoi funerali (laici) si sono svolti sabato 13 gennaio, alle ore 14.45, presso le Onoranze Funebri TURATI, a Milano.
E’ una perdita incolmabile. Grazie al suo tenace lavoro politico e giuridico, prima il famigerato "Porcellum", poi il pessimo “Italicum” arrivarono al giudizio della Corte Costituzionale ricevendo sonore bocciature. Il suo contributo al lavoro del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale è stato prezioso, partecipando a tutte le campagne, a cominciare da quella che portò alla vittoria nel referendum popolare del 2016 contro lo stravolgimento della Costituzione voluto da Renzi.
Siamo profondamente addolorati per questa perdita.
Abbiamo avuto modo di apprezzare la grande intelligenza, onestà intellettuale e tenacia di Felice collaborando con lui, fino agli ultimi suoi giorni, sui ricorsi in Tribunale per la verifica di inconstituzionalità della vigente legge elettorale. Il nostro ricorso è oggi pendente al Tribunale di Trieste.
La sua lotta non finisce con la sua scomparsa. Infatti, partendo proprio dai suoi ricorsi contro la legge elettorale “Rosatellum”, si è nel frattempo sviluppato a livello nazionale un vero e proprio movimento civico, definito “NO Rosatellum” e supportato dai CDC nazionale e territoriali, che ha promosso iniziative di contrasto nei confronti dell’attuale legge elettorale.
Adesso spetta a tutti noi raccogliere la sua difficile eredità e portare a compimento la missione che con grande energia, intelligenza e passione Felice ha portato avanti sino alle sue ultime ore.
Negli ultimi mesi abbiamo lavorato intensamente con Felice per organizzare un referendum abrogativo degli aspetti incostituzionali della vigente normativa elettorale.
Iniziativa indispensabile proprio per lanciare un'offensiva politica in grado di dare forza alla campagna per respingere la deforma costituzionale promossa dalla Meloni: l'elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Per respingere questa deforma occorre rimettere al centro del nostro sistema politico la rappresentanza parlamentare, il Parlamento in qualità di "legislatore collettivo". Parlamento che deve tornare a essere espressione della sovranità popolare ormai da anni cancellata: il Parlamento, infatti, da molti anni è composto da nominati dai vertici dei Partiti che si sono sostituiti agli elettori nella scelta dei rappresentanti del popolo, come già riconosciuto dalla Corte costituzionale con sentenza n. 1/2014.
I quesiti specifici sono in via di perfezionamento, per minimizzare il rischio di inammissibilità, e appena disponibili verranno resi pubblici con l’obiettivo di costituire al più presto comitati referendari i più ampi possibile, con la partecipazione di forze politiche, associazioni e movimenti.
Si apre quindi una nuova fase di mobilitazione referendaria per difendere la repubblica democratica parlamentare da qualsiasi torsione autoritaria e per consegnare ai cittadini una legge elettorale che consenta un voto libero, diretto, personale ed eguale.
Besostri vive nel'eredità che ci ha lasciato e lotta insieme a noi.
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