Anna Falcone, Tomaso Montanari
sabato 24 giugno 2017
Vogliamo per prima
cosa ringraziare tutte e tutti per l’entusiasmo, l’intelligenza e
la passione civile con la quale avete partecipato all’assemblea di
domenica, e poi al dibattito sulla rete e nelle tante occasioni di
incontro che hanno punteggiato questa settimana.
Crediamo che il più
importante risultato di questo nostro impegno comune sia stato aver
riunito, dopo tanto tempo, quella ‘maggioranza invisibile’ che
con la crisi è scivolata nella precarietà e nel disagio, che non è
più ascoltata dalle istituzioni, e che, però, continua a mandare
avanti, con immensi sacrifici, questo Paese. La stessa maggioranza a
cui è stato fatto credere che non ci fosse alternativa ai tagli alle
politiche sociali, alla scuola, alla mercificazione del lavoro e
all’azzeramento dei diritti.
E invece
l’alternativa c’è, e lo hanno dimostrato a gran voce le tante
donne e uomini che il 18, sul palco del Brancaccio hanno dato voce ai
problemi più urgenti e alle possibili soluzioni alternative, al
dramma della diseguaglianza e alla speranza della rinascita.
A partire dalla
rivendicazione dei diritti costituzionali. Che non è da estremisti,
ma è il traguardo minimo a cui ambire per costruire un’idea di
società e un futuro, per l’Italia e per l’Europa, alternativo al
‘turboliberismo’ e al pensiero unico dominante.
Abbiamo detto a gran
voce, e tutti insieme, che il re è nudo. Il re di una politica fatta
dall’alto, sulle sigle e sulla spartizione del potere: quel re è
nudo. Perché fuori della porta del potere c’è un popolo che vuole
davvero ripartire dalle esperienze civiche per costruire l’unità
non della vecchia Sinistra, ma della Sinistra che non c’è ancora.
E la vuole costruire in modo che non si rompa: e cioè dal basso,
sulle cose e sulle persone. Convergendo su un progetto che convinca
per concretezza e respiro.
Il 18 giugno, per la
prima volta dopo tanto tempo, le forze civiche e di Sinistra che
vogliono lavorare costruttivamente a questo progetto hanno iniziato a
tratteggiare una piattaforma comune, mettendosi dietro le spalle una
stagione di identitarismi, divisioni e personalismi. Fine delle
passerelle, delle sigle e della vecchia politica: tutti i
partecipanti hanno indicato priorità e idee innovative su cui
lavorare per ricostruire la nostra idea di Paese, la nostra idea di
progresso e di sviluppo. Un progresso e uno sviluppo umani.
Con un obiettivo
finale: la realizzazione di una democrazia compiuta, in cui la
libertà, l’idea di giustizia, l’uguaglianza e l’equità
sociale, la possibilità di costruire il proprio percorso di vita e
felicità sia condizione di tutti, non privilegi per pochi. E uno
intermedio, e ad esso funzionale: la ricostruzione della
partecipazione politica, della fiducia nelle istituzioni, di una
libera e autorevole rappresentanza parlamentare, e l’organizzazione
di una azione comune e condivisa nella società, sui territori.
Ora è il momento
della proposta. Più che discutere di cosa stiamo costruendo, ci
serve concentrarci sul progetto necessario per cambiare la vita delle
persone.
Per questo invitiamo
tutte e tutti coloro che si riconoscono negli obiettivi emersi
dall’assemblea al Teatro Brancaccio a farsi promotori nel proprio
territorio di assemblee sul programma aperte alla più ampia
partecipazione dei cittadini, convocate e condotte secondo i principi
di massima trasparenza, apertura, pluralità e democraticità
interna.
Non chiedete il
permesso a nessuno, non aspettate segnali dal centro, non perdiamoci
nelle nebbie dei giochi politicisti: usiamo l’estate per avviare un
grande percorso di ascolto e confronto sui temi!
Vi proponiamo di
organizzare dal basso, coinvolgendo tutte le realtà potenzialmente
interessate e già attive (singoli cittadini, associazioni, comitati,
movimenti, partiti), tutti coloro che possono contribuire alla
discussione e alla costruzione di proposte serie ed efficaci.
Appuntamenti tematici, possibilmente all’aperto, nelle piazze e nei
luoghi di incontro, in tempi e orari in cui donne e uomini, giovani e
meno giovani, possano partecipare per fornire idee, mettere a
disposizione competenze ed elaborazioni, raccogliere adesioni e
discutere tutti insieme di proposte credibili, chiare e innovative.
In questi anni
comitati, forze politiche, esperienze civiche e sociali, movimenti,
non si sono limitati a protestare contro le politiche di austerità e
precarizzazione che hanno impoverito milioni di persone, ma si sono
organizzati, hanno analizzato, discusso, elaborato idee e soprattutto
soluzioni: ora dobbiamo mettere a sistema, coordinare e affinare
questo straordinario patrimonio di idee e proposte.
Da ciascun
appuntamento potranno uscire richieste, problemi, nodi, proposte,
soluzioni che verranno messi a disposizione del percorso nazionale.
Noi due non potremo
essere ovunque: e non vogliamo neanche farlo, perché questo processo
parte senza leaders e senza protagonismi. Per continuare a lavorare
insieme cercheremo di rendere il sito più efficiente in attesa di
darci, in un’assemblea autunnale, una organizzazione condivisa.
Ispiriamoci alla
grande figura di Stefano Rodotà, che già ci manca così
dolorosamente. Ispiriamoci alla sua capacità di mostrare che il
mondo è irriducibile al mercato, alla forza con cui ha messo la
conoscenza al servizio della costruzione di una società diversa, al
suo stile dolce e fermo.
Non vogliamo in
alcun modo limitare il dibattito a temi prestabiliti – anzi, il
nostro questionario, già distribuito in sala il 18, rimarrà on line
per continuare a raccogliere le vostre idee e i vostri suggerimenti –
ma vi segnaliamo una serie di nodi sui quali crediamo che dovremo
comunque riflettere insieme.
1) Attuazione della
Costituzione
(Sovranità
popolare; uguaglianza sostanziale; parità di genere; la democrazia
nei partiti e nei movimenti – la separazione fra cariche politiche
e cariche istituzionali; cancellazione del pareggio di bilancio
nell’articolo 81)
2) Lavoro
(Ripristino
dell’articolo 18 ed estensione delle tutele a tutte le forme di
lavoro; reddito di dignità – partendo dalla proposta di Libera;
lotta alla precarizzazione del lavoro e delle professioni
intellettuali; riforma delle 6 ore lavorative e diritto al tempo)
3) Redistribuzione
della ricchezza e giustizia sociale
(Riaffermazione del
ruolo dello Stato in economia, nelle strategie di sviluppo, nella
tutela dei diritti e nella erogazione dei servizi pubblici; diritto a
un’equa retribuzione e parità di retribuzione fra uomini e donne:
equità e progressività fiscale; strategie di contrasto all’evasione
fiscale: tassa patrimoniale; tassa di successione sui grandi
patrimoni)
4) Economia,
Fiscalità e diritti sociali
(Diritto alla salute
e potenziamento della prevenzione; accesso alla diagnostica genetica
e alle cure più all’avanguardia; diritto all’assistenza sociale;
sostituzione della politica dei “bonus” con servizi
socio-assistenziali garantiti; diritto all’abitare e recupero del
patrimonio immobiliare esistente)
5) Istruzione
pubblica e libertà di manifestazione del pensiero
(Abrogazione della
Buona Scuola; gratuità dell’università, da finanziare con la
tassa di successione sui grandi patrimoni; potenziamento della
ricerca pubblica; accesso alla conoscenza e alle reti informatiche;
pluralismo e libertà dell’informazione)
6) Ambiente e
patrimonio culturale
(Riconversione
energetica ed energie verdi; consumo di suolo zero; un’unica grande
opera pubblica: il risanamento ambientale, e la messa in sicurezza
del territorio; abrogazione della riforma della conferenza dei
servizi contenuta nella Legge Madia; abrogazione della riforma
Franceschini e ricostruzione della tutela pubblica)
7) I migranti
(Una politica attiva
di accoglienza; cittadinanza; integrazione; attuazione dell’articolo
10 della Costituzione; corridoi umanitari)
8) Giustizia
(La giustizia come
“diritto sociale”: politiche di prevenzione, accorciamento dei
tempi, certezza della pena, ampliamento dell’assistenza legale ai
soggetti deboli e ai non abbienti; avvocati pubblici; contrasto
attivo alla violenza di genere; condizioni di vita, sicurezza e
diritti dei carcerati; ampliamento delle pene alternative)
9) Politica
internazionale
(Il ruolo
nell’Italia nel contesto internazionale; l’Italia ripudia la
guerra – attuazione dell’articolo 11 della Costituzione;
l’Europa: revisione dei trattati, l’euro, la costruzione della
cittadinanza europea; no al CETA)
10) Lotta alle mafie
e alla corruzione
(Prevenzione e
contrasto alla criminalità organizzata; interdizione definitiva dai
pubblici uffici e dalle cariche pubbliche per i condannati per reati
contro la P.A.; impiego sociale dei patrimoni confiscati;
reinserimento sociale).
Buon lavoro, e a
presto
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