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sabato 3 marzo 2018

Nella cartella della conferenza stampa del 1 marzo 2018






Relazione sulle risposte ricevute da Candidate e Candidati al Parlamento

Il Comitato a difesa della Costituzione di Trieste, insieme a più di 500 altri Comitati locali confratelli, negli ultimi due anni ha partecipato alla campagna per il NO, che il 4 dicembre 2016 ha riportato alle urne 4.230.000 elettori che non avevano votato alle Europee del 2014; e sostenuto l’azione dei giuristi che, con i loro ricorsi, hanno fatto sì che la Corte Costituzionale si pronunciasse su “porcellum” e “italicum”, con sentenze di illegittimità.

In occasione delle prossime elezioni politiche del 4 marzo, abbiamo individuato sette aree (non certo le sole) in cui la nostra Costituzione è stata attuata solo parzialmente, se non per nulla, dalla legislazione ordinaria; e chiesto alle Candidate e ai Candidati al Parlamento quali sono le loro intenzioni in merito alla sua attuazione, con la lettera allegata.

Sono state interpellate tutte le forze politiche di ispirazione non dichiaratamente fascista che hanno presentato candidature nei collegi di Trieste (ad eccezione del Partito del Valore Umano, con cui non è stato possibile stabilire un contatto né via mail né su Facebook).

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Ci hanno risposto (in ordine alfabetico):

  • Liberi e Uguali (due risposte, dai candidati Fabio Omero e Serena Pellegrino)
  • Movimento 5 stelle (risposta a nome di tutti i candidati)
  • Per una Sinistra rivoluzionaria (da Davide Fiorini)
  • Potere al popolo (risposta a nome di tutti i candidati)

Ci ha risposto inoltre Marco Villa, candidato nel Lazio della Lista del Popolo per la Costituzione (Ingroia). La Lista del popolo non si è presentata a Trieste, ma le domande gli erano pervenute tramite la rete nazionale dei Comitati.

Per quanto riguarda le risposte ricevute, che alleghiamo integralmente, osserviamo che tutte le forze politiche che hanno risposto concordano con noi sul fatto che nelle aree segnalate la Costituzione non è pienamente attuata, e propongono azioni concrete per porvi rimedio.

Le proposte avanzate sono ovviamente diverse, ma in buona parte sovrapponibili e largamente compatibili, con poche eccezioni: l'atteggiamento verso la NATO (da cui qualcuno vorrebbe uscire, altri riportare ad un'alleanza puramente difensiva che non si sostituisca all'ONU nell'intraprendere "missioni di pace" che si rivelano poi atti di guerra) e la posizione di Sinistra Rivoluzionaria sull'elezione del Parlamento (che vorrebbe sostituire con un sistema di democrazia diretta con una radicale riforma della Costituzione). Potrebbero facilmente trovare punti di convergenza in Parlamento.
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NON HANNO INVECE RISPOSTO (in ordine alfabetico):

  • Civica Popolare (in coalizione con PD)
  • +EUROPA (in coalizione con PD)
  • Forza Italia
  • Fratelli d'Italia (in coalizione con FI)
  • Front Furlan
  • Insieme (in coalizione con PD)
  • Lega Nord (in coalizione con FI)
  • Lista dieci volte meglio
  • Noi con l'Italia (in coalizione con FI)
  • Partito Democratico
  • Patto per l'autonomia
  • Popolo della famiglia
  • Rinascimento - Sgarbi
  • rispettopertuttiglianimali
  • "Siamo"

Tralasciando le liste minori che possono avere problemi organizzativi o essere poco interessati al target che noi rappresentiamo, colpisce che, delle due coalizioni che troveremo sulle schede elettorali, nessuna forza politica abbia ritenuto di prendere in considerazione domande proveniente dalla rete nazionale di Comitati a difesa della Costituzione che sono stati protagonisti nella campagna per il NO al referendum del 4 dicembre 2016.

Questo evidenzia anche la strumentalità della posizione per il NO del centro-destra al referendum sulle riforme costituzionali Renzi-Boschi: centro-destra che approvato, nel 2006, un analogo tentativo di stravolgimento della Costituzione poi bocciato dagli elettori, e che ha approvato nel 2005 la prima delle leggi elettorali incostituzionali, il c.d. "Porcellum".

Sembrerebbe che le forze politiche che hanno governato il Paese negli ultimi 17 anni abbandonino la difesa della Costituzione alla sinistra a sinistra del PD e al movimento 5 stelle, con la riserva mentale di continuare a lasciarla inattuata o anche di riprovarci, a stravolgerla in senso autoritario, non appena ve ne saranno le condizioni.

Questo dovrebbe risultare inaccettabile anche a quelle elettrici ed elettori - e ve ne sono - orientate a votare per una delle due coalizioni, ma che considerano la nostra Costituzione un'eredità e un valore da custodire.

Non stupisce, inoltre, che la proposta fiscale del centro-destra preveda una flat tax - l'esatto contrario della progressività richiesta dall'art. 53.

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Al Comitato a difesa della Costituzione di Trieste e gli altri Comitati locali che si riconoscono nazionalmente nel Coordinamento Democrazia Costituzionale aderiscono persone e organizzazioni con diversi orientamenti: di sinistra, liberali, repubblicani, socialisti, cattolici, radicali... ed anche esponenti del PD in dissenso con la sua linea.

Per rispetto alle diverse posizioni politiche dei loro aderenti, non possono dare indicazioni di voto, : ma, per difendere i principi della nostra Costituzione antifascista, possiamo dare indicazioni di NON voto:

  • NON votare liste che non si basino su una chiara, netta e non ambigua posizione antifascista;
  • NON votare le forze politiche che hanno tentato gli stravolgimenti costituzionali (governo Berlusconi nel 2006, governo Renzi nel 2016) rifiutati dagli elettori nei successivi referendum; le stesse forze politiche che hanno approvato tre leggi elettorali incostituzionali di fila: "porcellum", "italikum" e la legge con cui voteremo, e che hanno dimostrato con le loro NON-risposte di non condividere le nostre preoccupazione sui dettati della Costituzione ancora disattesi, né di voler far nulla per finalmente APPLICARLA.

Trieste, 1° marzo 2018


Comitato per la Difesa della Costituzione
c/o ANPI, largo Barriera Vecchia 15 – Trieste


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