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venerdì 9 dicembre 2016

Il Comitato: cos'è, cos'ha fatto, cosa farà






Il Comitato a difesa della Costituzione di Trieste è composto da, e aperto a, cittadine e cittadini politicamente attivi - singolarmente o come esponenti di Organizzazioni politiche e sociali - di orientamenti politici e culturali anche molto diversi, che hanno in comune il riconoscersi nei valori della Repubblica Italiana codificati nella Costituzione antifascista del 22 dicembre 1947.

Il Comitato opera per la piena attuazione della Costituzione, e quando necessario per ostacolare tentativi di stravolgela.

Il Comitato non considera immodificabile la Costituzione oggi in vigore, ma ritiene che le eventuali modifiche debbano essere condivise da una larghissima maggioranza dei cittadini o di loro delegati pienamente rappresentativi, e non contraddire i principi fondamentali enunciati nella prima parte.


Il Comitato si è costituito nel 2013 per contrastare il tentativo (fallito) di derogare all'Articolo 138 sulle modifiche alla Costituzione, ed ha assunto la sua forma attuale di Comitato Locale del "Coordinamento Nazionale Democrazia Costituzionale" nel dicembre 2015, stringendosi attorno agli ex partigiani ancora in vita e alla loro associazione, l'ANPI, aperta anche a chi, più giovane, si impegna concretamente a contribuire in qualità di antifascista alla realizzazione e alla continuità nel tempo dei loro scopi: in particolare, "concorrere alla piena attuazione, nelle leggi e nel costume, della Costituzione Italiana", e "impedire il ritorno di qualsiasi forma di tirannia e di assolutismo".

Negli ultimi 12 mesi, il Comitato si è attivato per combattere:

 - il tentativo di far approvare modifiche alla Costituzione che, oltre ad essere stravolgenti per il diritto dei cittadini di votare le loro Camere, e squilibrate a favore del Potere Esecutivo, sarebbero stata pericolose per la Democrazia;

 - la legge elettorale - chiaramente incostituzionale - "Italicum", che assieme alle modifiche costituzionali avrebbe concretizzato il pericolo di involuzione antidemocratica.

Per questo, con oltre 600 Comitati confratelli sparsi in tutta Italia, ha organizzato manifestazioni, esposizione di manifesti e striscioni, distribuzione di volantini, raccolta di firme, discussioni nelle piazze e nelle piazze telematiche, conferenze, dibattiti pubblici fra sostenitori del sì e del no; per esporre pacatamente, in modo rigoroso e comprensibile, i valori costituzionali, e i rischi insiti nella riforma e nella legge elettorale, a tutti i Cittadini, con particolare attenzione alle fasce più giovani, che abbiamo trovato interessate e attente.

Il tentativo di snaturare la nostra Costituzione è stato sventato dal travolgente voto popolare del 4 dicembre 2016.

Ma il Comitato ritiene che, nonostante la batosta, chi vi ha interesse ritenterà ancora in futuro, in altre forme ed in momenti più favorevoli.

Resta inoltre il bisogno di una legge elettorale rispettosa dei principi fondamentali della Costituzione: scelta degli eletti da parte degli elettori, voto uguale per tutti i cittadini e quindi senza premi di maggioranza tali da contraddire il principio di parità.

Restano anche irrisolti, dimenticati nella foga referendaria del Governo, tanti problemi del Paese che hanno bisogno di soluzioni che realizzino, anziché lasciare disattesi, i principi enunciati nella Carta costituzionale.

Il Comitato per questo prosegue senza abbassare la guardia la sua attività, nelle nuove condizioni create dal risultato del voto.

Ci incontriamo ogni giovedì, fra le 18 e le 20, nella sede di Trieste dell'ANPI, Largo Barriera 15.




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